Di male in peggio. Male a Cittadella, malissimo con il Brescia, se possibile ancora peggio con il Modena. Il tracollo della Ternana è sotto gli occhi di tutti e la classifica lo fotografa in modo mirabile. Penultima con 6 punti in 11 partite. Che fosse un avvio difficile era chiaro a tutti, che diventasse una via crucis era impensabile.

Non vado a sfogliare l’album dei ricordi. La Ternana di inizi difficili ne ha vissuti tanti, i peggiori, sul tipo di quello attuale, hanno portato alla retrocessione. In situazioni del genere la casistica calcistica propone cambi drastici, a volte rivoluzioni vere e proprie.

Giusto per chiarire, io non sono a favore o contro Lucarelli: rappresento la situazione perché le scelte sono prerogativa della società. Guida non ha bisogno delle indicazioni dei giornalisti ma dei consigli dei direttori di cui si è circondato. Lui deve decidere quale strada intraprendere. Meglio se motivarla al popolo rossoverde. Non basta motivare scelte importanti affermando di avere apprezzato la reazione della squadra nei dieci minuti finali di una partita già persa e giocata senza idee né attenzione, come dimostra anche il gol incassato dopo pochi secondi.

L’allenatore resta perché la società ha totale fiducia in lui e sarà il tecnico della Ternana fino alla fine della stagione o, se proprio vogliamo farla completa, fino all’esaurimento del contratto che lo lega al club. Una dichiarazione del genere avrebbe messo una pietra tombale sull’argomento ma, al tempo stesso avrebbe aperto un altro fronte che, del resto, è già elemento di discussione. Ovvero la consistenza dell’organico messo a disposizione di Lucarelli che peraltro in avvio di stagione non aveva mosso eccezioni, esprimendo la propria soddisfazione in risposta alle domande dei giornalisti. Salvo quella frase “speriamo di trovare quattro squadre peggio di noi” che avrebbe dovuto far capire qual era la situazione reale della Ternana. Ma tant’è.

Altra opzione. Dopo undici partite la società si è resa conto che l’organico non è competitivo quanto si aspettava? Ne chiederà conto al direttore sportivo e cercherà di porvi rimedio alla riapertura del mercato. Questo nella norma. Ma c’è qualche distinguo da fare. Intanto sulla possibilità economica d’intervenire sul mercato dopo le scelte al risparmio fatte in estate. Poi sui tempi in cui dovrebbe concretizzarsi. Mantenendo questo trend la Ternana con quanti punti arriverà a gennaio? Quanto distante sarà la zona salvezza e quanti punti dovrà recuperare? Sono interrogativi legittimati dal rendimento fornito da una squadra alla quale settimanalmente si chiede (lo ha fatto anche il presidente) un cambio di marcia perentorio.

Ma siccome nessuno mette in dubbio la professionalità e l’impegno quotidiano di allenatore, staff e giocatori è lecito chiedersi come, quando e grazie a quale congiunzione astrale questa accelerazione dovrebbe avvenire.

In estrema sintesi: non ci vuole uno scienziato per capire che la Ternana si è infilata in un tunnel pericoloso e per uscirne dovrà far fronte a scelte difficili, razionali, impegnative. Con la speranza e gli appelli non si vincono le partite. Ci vuole ben altro.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 01 novembre 2023 alle 17:00
Autore: Massimo Laureti
vedi letture
Print