La Ternana ha incassato contro il Como (oltretutto in casa) la sesta sconfitta in 11 partite e ha visto la propria rete bucata altre due volte (e sono 19 le reti subite).

Vero è che i rossoverdi vantano il terzo attacco del campionato, ma certo non si può dire che questi numeri siano particolarmente confortanti.

La squadra stenta a trovare i giusti correttivi sia nella fase difensiva, dove troppo sovente i giocatori vengono presi in velocità con conseguenze disastrose, sia in fase di costruzione, dove la manovra non sempre scorre fluida come dovrebbe e, in particolare, corredata dalla dovuta cattiveria agonistica; gli attaccanti, in compenso, dovrebbero provare a centrare di più la porta, magari evitando di entrarci con il pallone. Ma, ripeto, dell' attacco rossoverde poco si può discutere, visti per l'appunto i numeri confortanti.

Appunto: i numeri.

Io credo che qualsiasi critica sportiva, specie se calcistica, non possa prescindere dai "numeri", perché sono loro che dettano impietosamente la realtà dei fatti.

E ogni altro tipo di esercizio giornalistico che non sia la mera cronaca o il riportare le impressioni dei protagonisti (leggi: interviste), risulta dunque essere fine a se stesso.

Compreso lo stuzzicare illazioni e  "suggestioni" da qualche protagonista, specie se tese a screditare l' altrui opinione difforme dalle considerazioni generali quasi sempre troppo benevole.

Che significato assume dunque quella che io mi auguro sia stata solo una battuta infelice in ordine alla necessità di essere sempre "positivi", perché il pensiero "negativo" destabilizzerebbe l' ambiente?Ma soprattutto, è lecito o non è lecito che un critico sportivo, un commentatore, un opinionista che dir si voglia, possa esprimere liberamente il proprio pensiero critico sia nel bene, che nel male?

Anche tracciando giudizi contrastanti non solo con i protagonisti, ma anche con il resto dell' opinione pubblica?

Oppure è necessario essere tutti "allineati e coperti" al pensiero dominante di chi comanda per la salvaguardia del "bene comune"?

Beh... personalmente aborro scandalizzato questa seconda corrente di pensiero e mi tengo ben stretta la prima.

È la stessa etica professionale del Giornalista (purtroppo troppo spesso negli ultimi tempi dimenticata) che lo richiede.

Raccontare e commentare i fatti e basta.

Esercitare la critica sulla base di elementi concreti, senza cercare di plasmare la verità a modo proprio, magari solo per far piacere a "qualcuno".

Valutare sempre ogni circostanza con la massima obiettività, anche se questo allo stesso "qualcuno" può dare fastidio.

E sappiano bene i protagonisti delle vicende giornalistiche (calcistiche e non) che nessuno è immune da critiche quando le pecche appaiono evidenti.

Figuriamoci i numeri!

Né, tanto meno, è lecito "ironizzare", magari col plauso della platea, su presunte deviazioni non gradite.

Chi è esposto all' opinione pubblica deve saper accettare critiche e, volendo, anche il confronto, senza mai screditare in maniera più o meno subdola (leggi, col "sorrisetto" sulla bocca) la fonte ritenuta avversa.

E senza evocare possibilmente astruse "negatività" riconducibili a soggetti che continuano a pensare con la propria testa, perché diversamente si rischia di creare situazioni altamente sgradevoli.

Che la stampa (ternana nella fattispecie) remi tutta dalla stessa parte mi sembra anche giusto, ma non si pretenda di privare del proprio libero arbitrio sull'altare del "bene comune" chi scrive o chi parla di Ternana con competenza ed onestà professionale , rischiando di metterlo addirittura alla berlina, con la compiacenza di qualche "ruffiano" di corte...

Ed ora, fatte fuori una volta per tutte le esoteriche "negatività" e le " positività" recentemente invocate da qualcuno, che si vada ad Alessandria a fare punti, perché solo quelli servono alla Ternana!

Necessitano punti e numeri favorevoli come il pane, perché diversamente si rischierebbe di innescare un meccanismo questo si foriero di autentica "negatività" e con risvolti di insidiosa interpretazione.

Vai e vinci Ternana!

O almeno non perdere...

Il resto è fuffa!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 novembre 2021 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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