Diciamo che... c'eravamo abituati troppo bene.

Tutta quella serie infinita di vittorie, di risultati roboanti per numero di reti realizzate e qualità del gioco espresso, con tanto di record di imbattibilità, c'aveva forse illuso che la nostra Ternana non avrebbe mai conosciuto, almeno per questa stagione, l'onta della sconfitta.

È successo invece che le Fere siano incappate dapprima a Catanzaro e poi successivamente a Francavilla Fontana in due inaspettati passi falsi; sempre che il pareggio contro la Virtus Francavilla possa definirsi tale.

In realtà, col senno del poi, ci si è resi conto che questa macchina fino a questo momento perfetta è in realtà fatta di esseri umani e, come tale, non può essere infallibile.

Quindi, ci sta che nell'arco di un campionato due partite possano andare per traverso.

Poi, a ben guardare, ci si accorge anche che il pareggio di domenica scorsa è stato ottenuto su di un campo (di patate!) da sempre ostico per chiunque e che la Ternana, pur non brillando particolarmente, ha tenuto per 90 minuti dentro la propria area di rigore la squadra avversaria.

È solo mancato quel cinismo sotto porta tante volte manifestate in precedenza.

E allora le critiche scaturite da qualche parte (specie sui social) dopo il pareggio in terra pugliese sono da definirsi sicuramente ingenerose. Comprese quelle che il sottoscritto, al termine della radiocronaca su Radio Incontro, ha manifestato in maniera forse troppo plateale; ma lì a parlare era il tifoso passionale deluso dal risultato e non certo il giornalista che dovrebbe criticare con obiettività e freddezza.

Comunque riconoscere i propri errori e chiedere scusa non è mai cosa da poco (e, soprattutto, non è da tutti).

Diciamo che...il professionismo e la professionalità non appartengono al girone C della serie C.

Quello che è capitato malauguratamente al povero Cesar Falletti durante e al termine della partita di domenica scorsa appartiene al campionario della volgarità più becera e dell'anti-professionismo più esasperato.

Perché, se ci può scappare qualche parola di troppo tra i giocatori durante la partita (vedi Lukaku vs/ Ibrahimovic), è invece assolutamente squalificante che un dirigente di una squadra di calcio professionistica, oltretutto ospitante, riempia di improperi un giocatore della squadra avversaria durante e alla fine della partita, offendendone volgarmente la memoria della madre, oltretutto persa da poco tempo!

E le lacrime accorate di Cesar sgorgate dopo il fischio finale dell'incontro di domenica scorsa stanno a testimoniare la ferita atroce inferta al fantasista rossoverde da questo pseudo dirigente, peraltro sotto l'occhio ineffabile del quarto uomo/donna presente a pochi metri, senza che costei abbia preso provvedimento alcuno!

Anzi, chi ci ha rimesso è stato proprio Damian che si è beccato un ammonizione per aver protestato!

E che dire delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente di una certa società del nostro girone,  secondo il quale la sua squadra avrebbero il diritto di andare in serie B? Ma quale diritto? Per grazia divina?

Sappia questo Presidente che i campionati si vincono con l'organizzazione, la programmazione, allenatori preparati e giocatori all'altezza.

Non certo solo con il blasone!

Motivo per cui chiudo questo paragrafo dicendo una semplice cosa: via prima possibile da questo  campionato!

E l' aggettivo giusto da aggiungere alla fine del periodo lo lascio a voi lettori.

Diciamo, infine, che... questo campionato lo può perdere soltanto la Ternana!

Perché, se è vero come è vero che l'Avellino, tra gol in fuorigioco, papere dei portieri avversari e amenità varie, ha portato a "soli" 7 punti il distacco della Ternana, è anche vero che la Ternana dovrà recuperare ben 2 partite (potenziali 4/6 punti in più), per poi ospitare i Lupi dell'Irpinia al Liberati, dove certamente non saranno stesi tappeti di fiori al loro passaggio...

In verità, alla Ternana basteranno sei vittorie e qualche pareggio in 12 partite per tagliare vittoriosamente il traguardo, mentre l'Avellino se vorrà sperare nell' aggancio tanto sognato da mister Braglia, le partite le dovrà vincere tutte o quasi, compresa, soprattutto, la partita di Terni.

In ogni caso, auguriamo simpaticamente al tecnico biancoverde di svegliarsi tutto sudato...

Ma, intanto, torniamo a vincere, perché solo questa è la panacea per tutti i mali veri o presunti (in realtà, più presunti che veri) che sembrerebbero condizionare attualmente i "nostri"!

Perché una vittoria contro il Bari sabato prossimo significherebbe mettere un quarto di piede in più in serie B, affondando definitivamente le residue speranze dei pugliesi di agganciare il primo posto della graduatoria.

Scontato dunque l'invito a rimettere tutti la testa dentro al carrarmato di "Lucarelliana" ispirazione!

Nella convinzione che le Fere, al cospetto dei Galletti, sapranno certamente ritrovare i gol e il gioco brillante espresso fino a 15 giorni fa, mettendo un altro importante mattone nel muro della promozione.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 11 marzo 2021 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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