Ancora una volta una Ternana che non è riuscita a rialzare la testa. Non tragga in inganno il forcing finale. Che addolcisce certo la domenica sera, che da alla Ternana la consapevolezza che la squadra non sia morta e rassegnata. Ma che non fotografa bene la situazione. Perché prima degli ultimi 15 minuti la sensazione è stata quella di una squadra spaesata, che vive sui momenti della partita e che viene quasi accompagnata ora dagli avversari. 
Il gol annullato dopo 55 secondi (anche in maniera piuttosto fiscale, diciamolo) è come se avesse condizionato i ragazzi. Che appena hanno trovato la forza di scuotersi, sono stati puniti da Palumbo, più caparbio, più svelto, più furbo dei suoi ex compagni a trovare il pallone e il gol. Non è servito questo a svegliare la Ternana. L’iniziativa è stata sempre modenese. Sempre. Qualche folata (il tiro in fuorigioco di Favilli per esempio), qualche tentativo di Falletti che è stato l’ultimo ad arrendersi, fino all’assalto finale, che fa aumentare più che altro il rammarico. Anche di non aver osato abbastanza, nei precedenti 75 minuti.
La Ternana ancora una volta perde. Perde male, stavolta. Perché si sveglia tardi. Non si può dire più che Brescia è stata la peggior partita. Stavolta la Ternana non è riuscita proprio a farsi vedere, se non negli ultimi 15 minuti. E il Modena ha vinto con merito e con le sue armi. Palleggio, difesa e tanti tiri. Per poi difendere il risultato arrentrando. 
La Ternana ancora una volta perde e purtroppo scivola ancora di una posizione in classifica. Superata anche dal Lecco (vittorioso a Palermo), che ora ha due partite in meno e un punto in più. Quindi ora se vuoi salvarti ha da scalvalcare un’altra posizione ancora. Sotto ai rossoverdi c’è solo una squadra, un punto sotto. Sopra 19. 
Dopo la pausa la Ternana sembra aver tirato il freno a mano. La squadra negli uomini è cambiata: è cambiata sulle fasce, è tornato Falletti in attacco, è cambiata per le assenze. Ma non è cambiata la faccia di questa Ternana. E ora è innegabile che ci sia una riflessione profonda anche sulla posizione di Lucarelli.
Finora è stato protetto e difeso dalla proprietà e dai suoi dirigenti. Ora i risultati hanno eroso mano mano questa fiducia. E le prossime ore, immaginiamo, possano essere determinanti per sapere se ci sarà ancora spazio per lui (come per esempio è successo a Genova con Pirlo) oppure no. 
E’ vero che tutti sapevano che questa squadra avrebbe dovuto lottare per la salvezza, che ha i suoi limiti. Ed è vero che tutti hanno concesso tempo alla Ternana e a questo gruppo di lavoro. E’ vero che questa Ternana ha chiuso in crescendo e ha dimostrato di non essere a terra. Ma sembra quasi un rammarico, il finale. Non solo una flebile speranza.
Cosa succederà non lo sappiamo: di sicuro ve lo racconteremo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 29 ottobre 2023 alle 18:32
Autore: Ternananews Redazione
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