Non mandate sprecate le lacrime di Falletti

Le lacrime di Cesar Falletti a fine partita devono far riflettere. Tutti. Dal primo all’ultimo. Perché quando il capitano della squadra si mette a piangere dopo la settima sconfitta in 11 partite di campionato non sono lacrime qualunque. Sono lacrime di rabbia, di delusione, di amarezza, di frustrazione. Lacrime che testimoniano quanto il capitano stia soffrendo in questo momento storico della stagione e della sua carriera. Già durante lo scorso campionato Falletti si era lasciato andare esternando pubblicamente le proprie difficoltà. Lo aveva fatto quando, al rientro dall’infortunio al ginocchio, stava faticando nel tornare ai suoi livelli standard. In quel caso prese il cellulare e scrisse un lungo post poi pubblicato sul proprio profilo Instagram.

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Era il 13 novembre 2022. Quasi un anno fa. Dopo 12 mesi il “Folletto” è tornato a parlare. Ma questa volta lo ha fatto esternando le proprie emozioni. Perché alle lacrime del post partita si possono sommare tranquillamente i pugni dati al terreno di gioco nel corso degli ultimi istanti di partita per l’ennesimo pallone sbagliato al limite dell’area di rigore. 

Per la Ternana questa è una stagione molto delicata. Per Falletti lo è forse ancora di più. Perché ha il peso della fascia da capitano al braccio, perché senza Partipilo e Palumbo che oggi fanno le fortune di Parma e Modena si ritrova da solo a dover prendere in mano la sua Ternana e perché a distanza di oltre un anno dall’infortunio ancora non ha ritrovato appieno la migliore condizione. Non a caso in undici partite di campionato ha segnato solo un gol, per di più su calcio di rigore senza aver fornito alcun assist. Da capitano Falletti è sempre partito titolare. Lo ha fatto da seconda punta e da mezzala con licenza di attaccare. Ma i risultati fino a qui non sono arrivati. E così ci sta che dopo la settimana sconfitta in campionato sia arrivato lo sfogo e le lacrime. Il nostro augurio è che queste siano state liberatorie per il ragazzo e d’esempio per i compagni. Ma soprattutto che possano essere l’inizio di un nuovo campionato per le Fere, finalmente protagoniste. Ma in positivo.