Mentre una parte del calcio italiano trasforma le regole in un giochino da cambiare a piacimento di pochi e a dispetto di tanti, Stefano Bandecchi che del calcio è praticamente un neofita, ha deciso di percorrere una strada diversa. Quella della chiarezza di intenti e di vicinanza con la tifoseria. Lo ha fatto decidendo prezzi degli abbonamenti mai visti in Italia. 5 euro per le curve, 8 per i distinti e 10 per le tribune. Roba che è difficile da dividere per tutte le partite casalinghe dei rossoverdi, questione di centesimi. Un modo per dire alla gente “venite allo stadio, sostenete questa squadra, non vi chiedo altro che il vostro appoggio”. Costi zero per abbonarsi, costi normali per chi, invece, decide di scegliersi l’occasione per andare allo stadio.

Una scelta che ha spiazzato un po’ tutti. Dalle nostre parti ma anche nel resto d’Italia. Da quella che festeggia con tanti ex rossoverdi a gioire (complimenti a Lucioni, Meccariello, Liverani e Petriccione a Contini) a quella che piange per le disgrazie proprie. Quelle del Palermo ampiamente previste se non nell’entità nel contenuto. Quelle del Foggia uscite fuori all’improvviso, dal cilindro del consiglio della Lega di serie B che ha annullato i play out. Un po’ come l’anno scorso ha soppresso i ripescaggi. Scelta autoritaria che sa tanto di sostegno a Claudio Lotito che si è visto così salvare la propria Salernitana destinata ai play out, se non alla retrocessione nel caso in cui al Foggia venissero riconsegnati i punti di penalizzazione tolti. Tutto deciso anche se il Palermo presenterà ricorso e magari andrà anche al terzo grado di giudizio. Tutto deciso perché i play off si faranno senza aspettare con il Perugia risucchiato nella griglia grazie alla retrocessione dei rosanero. Un anno fa il presidente Santopadre fu durissimo “i campionati si vincono sul campo” tuonò votando contro i ripescaggi che coinvolgevano la Ternana. Quest’anno ha votato per il suo Perugia ripescato nei play off. E’ uno dei tanti esempi di come il calcio italiano sia gestito senza alcun rispetto per chi paga il biglietto, senza rispetto per le regole che esistono e si cambiano a seconda delle necessità.

La Ternana è rimasta in serie C per colpa propria ma può specchiarsi nella propria dignità. Non ha ottenuto alcun favore, nessun privilegio per Bandecchi “bastonato” a più riprese dalle Leghe e dal Tar anche con decisioni difficili da comprendere. Avrebbe potuto mollare, disgustato. Ha deciso di raddoppiare proponendo qualcosa di nuovo che magari farà storcere il naso a qualche presidente abituato a lucrare con il calcio e nel calcio. Per questo merita un applauso e sostegno totale. Ha commesso errori ma dimostra coraggio in ogni sua scelta e una gran voglia di combinare qualcosa di buono. Con il calcio giocato affidato ancora a Gallo e Leone, ma anche con le infrastrutture come dimostrano gli interventi sul Liberati, sull’antistadio Taddei e, prossimi, quelli su Ternanello. Tifosi e infrastrutture: il mix ideale per rinascere.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 15 maggio 2019 alle 00:01
Autore: Massimo Laureti
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