Lucarelli lo ha detto dal primo giorno che è arrivato. E noi non gli abbiamo creduto. Mai. Pensavamo lo dicesse per serrare le fila, per cercare di trovare motivazioni contrarie, perché volesse abbassare le aspettative per magari ripetere poi il finale di campionato della passata stagione. A fine prime tempo non poteva non avere ragione lui. Anche se siamo sempre stati convinti che questa squadra potesse puntare a obiettivi più prestigiosi.
Ma i fatti dopo i primi 45’ dicevano che la Ternana ne aveva vinta una su 11, che non riusciva a segnare, che non aveva reazione neanche dopo il terzo schiaffo preso ad avvio di match, altro che TSO.
Sembrava l’inizio di una discesa verso l’inferno. Playout troppo vicini per non farci cambiare radicalmente idea, nonostante il nostro ottimismo di fondo. Era una presa di coscienza troppo evidente, per non poterci fare i conti.
Poi il secondo tempo. Dove la Ternana entra in campo in modo completamente diverso, seppure con gli stessi uomini. Ci prova. Un’altra traversa di Diakité, due colpi di testa di Sorensen, una pressione costante ed efficace. Poi l’ingresso di Partipilo e ancora più pressione, il sorpasso con una squadra padrona del campo e del proprio destino.
Una prestazione da grande, contro una squadra quadrata, che punta ai playoff, dopo aver perso la finale lo scorso anno. E viene da arrabbiarsi ancora di più: perché ci viene da chiedersi se ci sia bisogno sempre di regalare sempre qualcosa di così importante agli altri (gol e 45 minuti), perché non si gioca sempre come il secondo tempo.
Il più grande rammarico di questa stagione è proprio qui. Quel senso di incompiuta alternato a dei momenti di esaltazione. Sarebbe bastato poco. I discorsi con il “se” e con il “ma” non servono a nulla. Serve guardare i fatti. E i fatti dicono che la Ternana galleggia ancora a metà del guado.
Ancora una partita in casa. Perché dopo questo secondo tempo - dopo aver avuto paura davvero di retrocedere - siamo convinti che con la giusta applicazione si possa continuare a segnare. Si deve trovare continuità, forma (nei singoli) e anche un pizzico di fortuna. Ma ora la Ternana è nona a parimerito con Palermo e Modena). E’ praticamente salva. Ed è a tre punti dal Pisa che è ottavo. Noi vogliamo continuare a sognare e parlare di playoff, per raddrizzare una stagione che è andata troppo a singhiozzo. E’ una mezza impresa, va bene. Ma come per un periodo non tutto è girato giusto, magari ora invece qualcosa cambia. Intanto bisogna assolutamente evitare di giocare come i primi 45 minuti. O come i primi 45’ di Brescia. Cercare di vincere le partite giocando la metà degli avversari è un problema. Sempre che ci si riesca, perché questa Ternana ha due facce, sembra davvero impossibile da credere, ma è così. E’ capace di esaltarsi o di incartarsi nel corso della stessa gara. E’ capace di dimostrarsi da retrocessione o da promozione, nel giro di 90 minuti. Bisogna assolutamente trovare la continuità, perché se la squadra riesce ad esprimersi (indipendentemente dal sistema di gioco, dalle scelte dei giocatori) come nel secondo tempo significa che le potenzialità ci sono: basta solo tirarle fuori con continuità.
E se per farlo la ricetta è che il silenzio stampa di Lucarelli continui, va bene così. Magari ha (di nuovo) ragione lui!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 16 aprile 2023 alle 18:22
Autore: Ternananews Redazione
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