L' anno scorso di questi tempi eravamo tutti stravolti e coinvolti nella bagarre del trapasso societario tra Longarini ed Unicusano.
Dapprima tutta la "soap opera" dell' individuazione della società che sarebbe subentrata alla gestione uscente, poi la scoperta della "rivoluzione copernicana" operata da Bandecchi a livello di (diciamo) "ristrutturazione" della squadra, quindi il rumoroso impatto con quei soggetti dichiaratisi profeti del nuovo calcio, ma che poi alla fine avrebbero condotto la Ternana all' umiliante retrocessione in Serie C; e questo nonostante i roboanti programmi di vittoria sparati in sede di presentazione...
Insomma, di tutto si era trattato meno che di un'estate tranquilla.
Come, del resto, non lo erano state neanche quelle precedenti, visto che tra allenatori e giocatori non confermati nonostante i buoni risultati ottenuti, nonchè campagne acquisti condotte all'insegna del "work in progress" fino all'ultimo secondo utile, di tutto si poteva parlare meno che di situazioni "normali" per una società di calcio degna di tanto aggettivo.
E, tanto per non farci mancare niente, anche l'estate 2018 si sta presentando come un' autentica navigazione a vista nel mare più procelloso e nella nebbia più fitta...
Per carità, stavolta oggettivamente non si può parlare di alcuna responsabilità da caricare sulle spalle della società.
Anzi il fatto che Unicusano abbia dichiarato di essere pronto a sborsare la consistente somma da versare a fondo perduto per garantire la domanda di ripescaggio della Ternana in serie B, è notizia sicuramente confortante.
Ma il fatto di essere appesi a decisioni che non dipendono dalla Ternana Calcio 1925, ma dal verificarsi di eventi legati a terzi soggetti che, almeno al momento attuale, si presentano piuttosto indecifrabili, non contribuisce certo alla serenità di un ambiente già profondamente scosso e deluso dall'esito infausto del campionato di Serie B appena conclusosi.
Certo, la speranza di un clamoroso ripescaggio nella cadetteria rappresenta un ottimo palliativo allo stato di incertezza che attualmente regna sovrano; ma intanto tutta quella che doveva essere la programmazione per un campionato di Serie C vincente, con particolare riferimento a una campagna acquisti degna di tale progetto ambizioso, per adesso rimane completamente in fase di stallo.
Sicuramente Danilo Pagni starà lavorando alacremente, sia pure "sottobosco", secondo le indicazioni fornitegli da Gigi De Canio, ma al momento attuale, a parte l' ottimo colpo costituito dal ritorno in rossoverde di Lito Fazio, tutto tace, tutto è fermo e nulla ci è dato di conoscere se non mere illazioni di mercato, il più delle volte basate su chiacchiere di bar o su quelle classiche "marchette" sparate ad arte dai procuratori per promuovere i propri "prodotti"...
Dunque bisognerà attendere almeno la metà di luglio prima di sapere, più o meno approssimativamente, a quale campionato la Ternana sarà destinata, con inevitabile perdita di tempo e di chances in sede di campagna acquisti.
Sulla base della mia esperienza personale, accumulata nel corso degli oltre 40 anni di modesta attività giornalistica, credo comunque che sia indispensabile restare prudentemente con i piedi ben piantati in terra, senza lasciarsi ammaliare dal canto delle sirene che provengono da Cesena, da Bari, da Foggia e da tutte le altre piazze coinvolte in terremoti societari "in fieri".
Infatti, siccome siamo nella patria del "fatta la legge, trovato l'inganno", ho paura che alla fine queste derelitte società calcistiche potrebbero trovare in extremis un' ancora di salvataggio.
A tal proposito mi torna in mente il fresco caso del Vicenza che, pur se dichiarato fallito alla fine della scorsa stagione calcistica, ha avuto poi la possibilità di poter partecipare al successivo campionato di Serie C grazie all'esercizio provvisorio dell' attività imprenditoriale (anche sportiva) della società biancorossa autorizzato dal Giudice Delegato ai Fallimenti del Tribunale del capoluogo veneto.
Quanto poi al Bari, credo che ben difficilmente la FGCI si priverebbe a cuor leggero di una società tanto prestigiosa, inserita peraltro nel tessuto sociale di una città di oltre 350 mila abitanti così importante sotto tutti i punti di vista...
Senza poi tener conto della scarsa attendibilità delle molteplici graduatorie di merito ai fini del ripescaggio, sparate quotidianamente a destra e sinistra...
Infatti, e bene tenere a mente che in questo complicato ambito regolamentare regnano sovrane le norme specifiche delle NOIF (norme organizzative interne federali) e i relativi regolamenti di attuazione, normativa che in questo momento mette quasi sullo stesso livello sia la Robur Siena che la Ternana, con leggerissimo vantaggio della Robur, che però per poter aspirare al ripescaggio dovrebbe riuscire a riacquisire il titolo del vecchio Siena, essendo società calcistica sorta da non più di 5 anni.
Insomma tutto prematuro e da verificare.
Per cui calma e gesso e aspettiamo gli eventi.
Ma è inevitabile che, almeno il momento,  dobbiamo rimanere tutti appesi...
 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 28 giugno 2018 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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