È sicuramente il momento più brutto degli ultimi anni. Uno dei più difficili della storia della Ternana. E ora bisogna capire cosa fare. Se davvero dar retta alla pancia e buttare tutto all'aria o se sperare nel miracolo. Sì, nel miracolo. Ma ancora possibile, ma per renderlo possibile bisogna cambiare. Tutti.
I numeri sono impietosi, la situazione ambientale praticamente drammatica. La Ternana ha perso 7 delle ultime 8 partite. Nel 2017 ha segnato soltanto due gol ed è il peggior attacco della B nel girone di ritorno. È la squadra che ha perso più partite in campionato (questa è la 13esima). Non ha mai vinto fuori casa (come Pisa e Pro Vercelli). Fuori casa segna un gol ogni 400 minuti.
Non è questione di allenatore: anche con Gautieri (che a Bari le ha provate davvero tutte e che con il 4-4-1) non è riuscita ad invertire la tendenza. Non è questione di giocatori: neanche i nuovi sono riusciti a cambiare la mentalità.
Ecco la mentalità. Proprio quello che manca. La Ternana sembra entrare in campo preoccupata, bloccata, ferma. Anche stavolta aggredita all'avvio di partita, forse attanagliata dalla paura. Ha provato a scrollarsela di dosso solo dopo il gol del vantaggio del Bari e paradossalmente dopo l'espulsione di Coppola: insomma quando non aveva più nulla da perdere.
Arrivato il pari, di nuovo il calo, di nuovo la paura, di nuovo un gol subito. Abbiamo parlato tanto di Falletti trequartista e neanche lui ha acceso la luce. La Ternana non riesce a tirare in porta, non crea gioco. Non è questione di tecnica o di tattica. Non riesce a scrollarci di dosso le sue incertezze. Il lavoro per Gautieri è più sulla testa che in campo.
Guardate il Trapani: spacciato praticamente a fine dicembre, ora è di nuovo in corsa solo con la forza di volontà. È riuscito a recuperare due a zero allo Spezia, segna sempre nel recupero. È esattamente quello che manca alla Ternana. Nelle ultime 5 trasferte i siciliani hanno segnato 4 gol nel recupero: 3 pari e una vittoria e una e ora sono a un punto dai rossoverdi.
La Ternana non è spacciata. È comunque a 3 punti dalla salvezza: basta guardare la classifica. Quindi prima di farle il funerale bisogna ragionare. Tutti, nessuno escluso. Ora però bisogna iniziare a vincere.
La Ternana ha almeno 5 scontri diretti in casa con cui può cambiare tutto. A cominciare dalla prossima settimana contro il Latina. Noi non siamo nessuno per dire alla Nord e alla Est cosa devono fare. La reazione di pancia l'abbiamo anche noi, anche a noi verrebbe voglia di mandare tutti a quel paese. Ma la partita con il Latina è fondamentale. Vincere significa appaiarli in classifica. Non si può disertare lo stadio per contestare Longarini. Longarini va sicuramente criticato: gli errori (alcuni ammessi apertamente) sono sotto gli occhi di tutti e noi per primi gli abbiamo sempre addebitato la responsabilità di stagioni nettamente al di sotto delle aspettative e potenzialità della squadra. Ma non è (ancora) tempo di processi. Ora è tempo di salvarsi. E la squadra o se preferite la maglia (indipendentemente da chi la indossa) ha bisogno dell'aiuto di tutti.
Longarini dovrebbe assumersi le sue responsabilità, perché riportare la normalità a Terni spetta soltanto a lui e passa attraverso le sue scelte. Il primo passo è evitare polemiche con la tifoseria. Quella tifoseria che ha tutto il diritto (anzi il dovere) di fischiarlo, ma sostenendo la squadra. Poi tutta la città lo aspetta per un confronto sincero. Perché se è vero che senza di lui la squadra non sarebbe in B è altrettanto vero che moltissime scelte si sono rivelate inadeguate alla gestione della società e quindi hanno avuto delle pesanti ripercussioni sulla squadra. E non si parla (solo) di campagna acquisti o di dirigenti.
I giocatori devono capire che con la paura non si va da nessuna parte se non in Lega Pro. Che ci vuole coraggio. Che bisogna vincere. E Gautieri dovrà cercare la chiave per aprire le loro teste e liberarle dalle angosce.
Anche perché in fondo a questa classifica molte cose devono ancora succedere (al di là del ricorso della Ternana che ha fatto appello alla CAF e che ha delle basi su cui poggia le proprie argomentazioni): devono arrivare le penalizzazioni per chi non ha pagato gli stipendi (Avellino, Latina e Pisa), devono arrivare i deferimenti per l'Avellino sulle presunte combine del 2010, il Latina fallirà (come annunciato dal suo presidente). Nulla è perduto. Ma ognuno deve fare la sua parte. Per il bene della Ternana. A cominciare dall'alto. Per dare il buon esempio. Non è questione di tregua armata: nessuno ci impone di farci star simpatico Longarini, ma a nostro avviso la salvezza rossoverde passa da tutto questo.
Altrimenti la Lega Pro non ce la toglie nessuno. E dopo dire chi se l'è meritata di più diventerà soltanto un esercizio di stile, fine a sé stesso.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 18 febbraio 2017 alle 17:21
Autore: Redazione TernanaNews
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