Ti rimane una sensazione di impotenza addosso che non sai come buttarla via, come scrollartela di dosso. La Ternana butta al vento un’occasione d’oro. In vantaggio di due gol in un campo difficile, la Salernitana sull’orlo di una crisi di nervi. Partita decisamente buona e coraggiosa, quella dei ragazzi di Carbone. Qualcuno si pregustava anche tre punti in tasca, nonostante mancasse troppo tempo…

Poi si è spento l’interruttore. Errore in difesa 1-2. Espulso Meccariello, si è spenta la Ternana. In 10 minuti buttato via tutto quanto di buono era stato costruito. Con Minelli che ci ha messo del suo fischiando in maniera giusta ma estremamente fiscale tutti e due gli episodi dubbi della gara. Quelli che hanno condannato le Fere.

Che poi a guardare fino in fondo la partitagli episodi hanno condannato la Ternana. Un rimpallo, una punizione (magistrale) e un rigore (severo), con un’espulsione a condire il tutto. Ma se ci limitiamo agli episodi non ne usciamo più. Ci piacerebbe andare controcorrente e dire che la Ternana ha giocato bene e che non ha meritato di perdere. E forse è anche la verità.
Poi guardi la classifica e vedi che la Ternana è inchiodata a 12 punti. E’ vero, la classifica è corta e tutto può essere rimediato. Ma bisogna anche guardare in faccia la realtà ed accorgersi che è brutta. Se non si prende consapevolezza dei limiti non si potrà migliorare.

Con il lavoro, che è l’unica strada questa squadra deve venire fuori. Limitare errori e risalire la classifica.

E’ inutile piangere sugli arbitri, è inutile dire che è colpa degli episodi. La Ternana ha perso un altro scontro diretto, ha vinto soltanto due partite (a vedere bene anche quelle piene di episodi che hanno indirizzato la gara) e ha denunciato diverse carenze.

Carbone da tanti (se non da tutti) viene indicato come il colpevole principale di una situazione che sta diventando estremamente difficile. Paga di sicuro un pre-giudizio sicuramente non lusinghiero e alcune errori (che sicuramente ha fatto, ma come tutti quelli che fanno). Il suo atteggiamento positivo ha permesso, finora, di lavorare con un gruppo di giovani nel miglior modo possibile. Di sicuro ci ha messo un po’ prima di trovare l’assetto definitivo, ma è anche arrivato il 15 agosto. Di sicuro non ha l’esperienza di qualche suo collega visto che non è un veterano della panchina, ma la compensa con grande entusiasmo. Di sicuro alcune scelte sono state criticate e criticabili (senza fare processi a nessuno), ma non può essere l’unico responsabile. Senza contare che Carbone è solo: non ha dirigenti con cui confrontarsi, parlare di calcio, condividere scelte, fare litigate. Poter crescere: un punto di vista diverso, paritetico. Uno che viva la quotidianità della squadra e che lo sgravi da alcuni compiti.

La squadra ha delle carenze. Non solo (e non tanto) nell’undici iniziale. Panucci prima di andare via disse: “se l’obiettivo è migliorare i 52 punti dello scorso anno, non ci siamo: pensiamo a salvarci”. Per questo (e non solo) è stato mandato via. Questo è un gruppo acerbo, giovane. Con alcuni elementi di spicco (ma non ancora pienamente maturi) e con alcuni che invece non riescono a dare quello per cui sono stati presi. Se dovessimo fare un esempio questa Ternana ha la faccia di Avenatti (mai così decisivo come quest’anno, sembra sempre sul punto di esplodere, poi si intristisce di nuovo) oppure quella di Germoni (straordinaria vigoria fisica, grande temperamento ma anche eccessi di generosità che sfociano in errori grossolani). Per lavorare con questo tipo di giocatori ci vuole tempo e pazienza. Da parte di tutti.

La Ternana (pensate) si lamenta per l’assenza di Lagumina che è al suo primo anno fra i pro. Se dovesse mancare Germoni di fatto non ha alternativa, così come quando manca Zanon. Per non parlare poi di Falletti, dal quale la squadra dipende. E’ normale per una squadra di B non avere tutti fenomeni: ma che la squadra fosse incompleta era evidente anche dopo la fine del mercato estivo. Senza poi dimenticare che quasi l’80% della squadra è a scadenza o in prestito. Ora il problema neanche ce lo poniamo, perché tutti sono dei professionisti, anche se giovani. Perché anche da questa annata dipende il loro futuro. Ma psicologicamente (in futuro) può fare la differenza. Perché la differenza è anche nei dettagli.

Non sono dettagli gli errori individuali: cominciano ad essere troppi… Non sappiamo se sia una questione di concentrazione, di casualità, di sfiga. Ma quando Meccariello, quando Valjent, quando di Gennaro, quando Masi, quando Germoni, quando gli attaccanti che non chiudono la partita… In B gli errori li paghi salati. Salatissimi. E la Ternana se ne sta rendendo conto. E finora è mancato anche quell’apporto dei “grandi”: di Defendi, di Bacinovic, di Falletti. Raramente sono stati i migliori in campo, si sono presi la squadra sulle spalle. La squadra forse è stata sopravvalutata e ora sta perdendo le certezze.

Qual è la ricetta? Se la sapessimo la metteremmo a disposizione. Ma TUTTE le componenti della Ternana (tifoseria compresa) dovrebbero capire che è cambiato tutto. Se il progetto è “giovani”, con i giovani si può andare incontro anche a questo. E finché la squadra dà segnali di vitalità, come è successo a Salerno, è giusto continuare a dare fiducia a tutti Continuità e fiducia sono le due parole chiave. Detto oggi sembra una bestemmia

PS di tutte le cose da fare di sicuro non è indicato il silenzio stampa? Va assolutamente in controtendenza rispetto a quello che è stato fatto finora. Squadra e tifoseria devono essere dalla stessa parte. Capirsi a vicenda. E ci si può capire solo parlando. Altrimenti sembra una “punizione” non si sa dettata da cosa… Di certo non si può essere tutti d’accordo se la squadra è penultima…

Sezione: Editoriale / Data: Dom 13 novembre 2016 alle 18:33
Autore: Redazione TernanaNews
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