Il primo grido di battaglia “ tutti avanti alla conquista del fortino” soppiantato dal nuovo, e più guardingo “aspettiamo e infiliamoci nei varchi lasciati aperti dalla loro difesa”. Due modi per affrontare la stessa battaglia o partita che dir si voglia. Il primo grido, quello sbandierato da Sandro Pochesci, ha portato divertimento, tanti gol (anche subiti) e pochi punti. L’altro che è pur sempre dello stesso allenatore rossoverde, ha garantito una tenuta difensiva migliore e un paio di pareggi che lasciano aperto il campo alla speranza.

Torna di moda il vecchio adagio della coperta corta: se ti difendi meglio perdi forza in avanti, se attacchi con tanti uomini, anche in modo scriteriato, ti offri alle truppe d’assalto avversarie. Pochesci cerca l’equilibrio che ancora non ha trovato perché nessuno dei due atteggiamenti, se proposto senza soluzione di continuità, può essere considerato quello giusto. Serve equilibrio dunque, quello necessario ad interpretare le varie fasi della partita. Perché ci sono i momenti in cui puoi attaccare anche con tanti uomini e quelli, invece, in cui anche la forza degli avversari ti obbliga ad un atteggiamento più prudente ma mai remissivo.

A forza di provare soluzioni in tecnico rossoverde, tra una battuta ad effetto e l’altra, sembra aver trovato l’undici che gli dà, al momento, le maggiori garanzie. Ora deve cercare di migliorare ancora l’applicazione difensiva dei suoi uomini ma più ancora la capacità di lettura delle diverse fasi del match. Perché serve una fase difensiva bene oliata quando la palla ce l’hanno gli altri ma serve anche una qualità offensiva migliore quando è la Ternana ad avere il pallone tra i piedi. Ora, siccome rispetto al passato, il possesso palla offensivo è diminuito, diventa indispensabile migliorare la qualità, sia in fase di costruzione che nelle conclusioni a rete. Va da se che se diminuiscono le occasioni per far gol occorre saperle sfruttare al meglio.

La domanda di conseguenza diventa scontata: ha la Ternana in organico giocatori in grado di risolvere le partite con una giocata? Stando a quanto si è visto fin qui la risposta non può essere estremamente positiva. Per cui, parlando di una Ternana che sta rientrando nei canoni di una “normalità tattica e calcistica” che non è necessariamente una evoluzione negativa, tutt’altro, dobbiamo necessariamente volgere lo sguardo al prossimo calcio mercato. Perché quella sarà l’occasione ultima per migliorare qualitativamente un organico che fin qui ha dato sempre tutto in campo. Non c’è giocatore che non abbia speso quanto aveva in corpo ogni qualvolta è stato chiamato in campo. Ma se il risultato è l’ultimo posto in classifica (seppure in condominio e a un soffio dalla zona più tranquilla) con un punto a partita di media appare chiaro che l’ardore, l’abnegazione, la voglia non può essere sufficiente per gestire positivamente una stagione difficile, bizzarra, indecifrabile. Perché quando le forze caleranno e i punti peseranno tanto sarà la qualità a fare la differenza. Quella qualità che la Ternana dovrà incrementare andando a pescare bene sul mercato.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 novembre 2017 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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