E così, come Pirro, re dell' Epiro, che chiamato nel 279 a.c. al soccorso di Taranto in guerra contro Roma, dopo aver sconfitto i Romani presso Ascoli Satriano, preoccupato per le perdite non inferiori a quelle dell' avversario, confessò a un ufficiale, che si congratulava con lui, che un' altra vittoria così lo avrebbe completamente rovinato, anche Stefano Bandecchi si è visto costretto alla fine a deporre le armi contro il Palazzo del Calcio, dopo oltre 100 giorni di sanguinosa battaglia.
Una battaglia vinta, per carità, ma con quali e quante perdite!
Ma soprattutto con il rischio più che consistente di vedere naufragare tutte le ambizioni di un pronto riscatto dalla deludente retrocessione della passata stagione, visto e considerato l'immobilismo endemico, quasi patologico, delle istituzioni calcistiche nazionali.
Chi, in effetti, si aspettava che il neo presidente della FIGC Gravina adottasse decisioni compatibili e coerenti con quanto affermato ripetutamente in precedenza o, almeno, decidesse per un ovvio e sacrosanto stop dei campionati di serie B e di serie C in attesa del pronunciamento del Tar il prossimo 15 novembre, ha visto le sue speranze completamente disattese.
Al contrario, l'ex presidente della Lega di serie C, non appena assisosi sul trono del "Primus inter pares" del governo calcistico italiano, si è subito adeguato all' andazzo, trasformandosi in novello Pilato, lavandosi elegantemente le mani di fronte alle più che legittime aspettative della Ternana e di tutte le altre contendenti impegnate nella aspra guerra contro il "sistema".
"Che sia il TAR Lazio a decidere; e che si dia subito seguito a tutti i campionati. Nel rispetto delle esigenze superiori del calcio".
Ma quali esigenze? E soprattutto di chi...?
Questo in ogni caso il senso della decisione di colui che, fino a qualche giorno prima della sua elezione, aveva promesso  e ripromesso che il format della serie B sarebbe stato riportato a 22 squadre.
Una decisione di comodo la sua, forse perché anche condizionata non dai ruggiti,  ma dai... "belata"... provenienti da chi ha sempre cercato di ostacolare in tutti i modi la restituzione del campionato cadetti al format originario; con la compiacenza e complicita di quei presidenti a caccia di pochi spicci...
E di fronte ad un siffatto, grottesco scenario Patron Bandecchi non ha potuto far altro che abbassare la guardia, rinunciando a continuare la guerra che la Ternana aveva scatenato contro il "lato oscuro della forza" che regola il mondo pallonaro nazionale, per concentrarsi su quel campionato di Serie C che, a cagione di ripetuti intoppi sopportati finora, potrebbe già in qualche maniera risultare compromesso.
Una rinuncia, dunque: ma fino a un certo punto.
Perché, a questo punto, se la decisione nel merito del Tar Lazio dovesse comunque dar ragione alla Ternana, salatissimo dovrà essere il conto da presentare alla Federazione!
Roba di milioni di euro!
Soldoni che, se non altro (e come peraltro promesso dal Patron), potrebbero servire alla Ternana per diventare ancor più grande di quanto non lo sia già attualmente.
Ma intanto si è perso tanto tempo...
Non che le altre contendenti per il primato del girone B della serie C stiano marciando a ritmo forsennato; però è fuori di ogni tipo di discussione che le Fere hanno pagato, stanno pagando e purtroppo continueranno a pagare lo scotto di una preparazione condizionata dagli isterismi uterini del Palazzo, degli organi della giustizia sportiva, e, perché no, anche di quelli della giustizia amministrativa.
Sarà dura rimettersi in carreggiata immediatamente.
E in tal senso il calendario non aiuta sicuramente la Ternana, visto che nel breve volgere di qualche settimana dovrà opporsi a tutte le squadre più forti del girone, nonché affrontare inevitabilmente i recuperi da dover disputare.
Un vero e proprio tour de force!
Se a questo poi aggiungiamo gli infortuni a catena che stanno colpendo purtroppo il reparto meno fornito della squadra, il centrocampo, il quadro appare tutt'altro che ottimistico.
Ma questa squadra, questi giocatori, questo allenatore possono farcela.
Perché la Ternana è di gran lunga la formazione più forte di tutto il girone B della serie C, perlomeno a livello di individualità; ed è stata costruita con un solo, unico obiettivo: il pronto ritorno in serie B.
E di questo tutti ne devono essere consapevoli, a cominciare dai protagonisti, cui si chiede di essere consapevoli di essere i migliori e di mettere in pratica tale convinzione, al di là delle ripetute contingenze sfortunate che hanno caratterizzato questa prima parte della stagione.
Ed ora si va a Monza, a casa dell' "ex cavaliere" che, sia pure in senescenza, è voluto tornare "prepotentemente" sulle scene calcistiche nazionali, accompagnato dal suo più che  "influente" scudiero di sempre...
Ma, al di là della potente dirigenza, nulla di più di una normalissima squadra di serie C, allenata oltretutto da un tecnico di nobile lignaggio, sì, ma che fino adesso ha tutt'altro che entusiasmato, collezionando anche un paio di esoneri.
Poi a gennaio - è ovvio - è facilmente immaginabile che in sede di calcio mercato di riparazione le cose per il Monza cambieranno radicalmente, ovviamente in meglio.
Ma al momento preoccupano solo i favori sfacciati che hanno gratificato il Monza nel corso dell'ultima trasferta vittoriosa in quel di Fano.
È solo di questo, in realtà, che bisogna avere paura, perché, per il resto, la Ternana oggi come oggi è decisamente più forte dei brianzoli, anche con un centrocampo probabilmente rabberciato.
Staremo a vedere a questo punto la risposta del Brianteo.
 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 novembre 2018 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
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