Per essere stata una conferenza tenuta al termine di una partita amichevole, c'è da dire che nelle parole di Sandro Pochesci di amichevole, sabato sera, non sembra esserci stato davvero molto, nè nei confronti di qualche giocatore nè, meno che mai, nei confronti della categoria dei giornalisti. Giocatori pupazzi e mercenari, osannati da giornalisti fenomeni e che tutto vogliono sapere e che al contrario sbagliano, perchè si scagliano contro la squadra, contro la società e contro l'allenatore stesso ritenendo tutti inadeguati alla categoria, senza aver nemmeno aspettato l'inizio del campionato. Insomma, un tutti contro la Ternana che Pochesci ha difeso alzando la voce e mettendoci la faccia come padrone di casa, perchè il Liberati è casa sua. 

Caro mister, certamente non è giusto giudicare una squadra solamente in base ai nomi e soprattutto senza che quello per cui è stata costruita sia ancora iniziato, ma altrettanto sicuramente nessuno della categoria che lei tanto ha strapazzato ieri sera in quella sala stampa ha mai voluto dare giudizi a priori. Ci comprenda, però, è il nostro lavoro quello di analizzare l'andamento del mercato, andare a spulciare nelle carriere dei giocatori, e qualche volta anche sollevare qualche dubbio e mostrare qualche preoccupazione. Spesso accade che quelle che possono apparire come critiche senza fondamento, come attacchi frontali volti a destabilizzare un ambiente e a ferire chi lo compone, siano in realtà soltanto interrogativi in cerca di risposta, succede che anche i giornalisti come i tifosi ogni tanto vadano rassicurati. Lei ha ragione quando dice che non è possibile giudicare i calciatori in rosa senza averli mai visti in campo (anche se la partita di Coppa possiamo considerarla come un piccolo antipasto), ha talmente ragione che la maggior parte della stampa non lo ha mai fatto. Si sono espressi dubbi, preoccupazioni, si sono sollevate domande ed è vero, anche qualche timore, ma sempre per fare il bene della Ternana. Nessuno vuole prendersi gioco di un gruppo che lavora, di giocatori che si impegnano e di una società che sta cercando di allestire una squadra, ma lo ha detto lei stesso che le critiche costruttive vanno accettate e vanno prese in considerazione. Ci permetta allora di esprimerle, le nostre opinioni, anche se dovessero essere diverse dalle sue, perchè è proprio col confronto che si ottengono dei risultasti, che si risolvono le questioni, non cada nella trappola de "la miglior difesa è l'attacco", che è un adagio che non sempre è valido. Sacrosanto è il dialogo, anche quello acceso, purchè non ci si offenda a vicenda, perchè tutti dovremmo essere umili e sinceri ma sempre ricordando che di fronte abbiamo degli interlocutori che potrebbero male interpretare o peggio non dare il giusto peso ad alcune parole. Ci piace il suo metterci la faccia, d'altra parte lei stesso si definisce un sanguigno, un passionale, quello che ci dispiace però è che lei non sembri apprezzare molto quello che facciamo: siamo sicuri che se provassimo tutti a fare un passo avanti (o indietro), certamente le cose potrebbero migliorare. 

E' vero che il Liberati adesso è anche casa sua, ma sappiamo di poter dire la stessa cosa anche noi.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 21 agosto 2017 alle 00:01
Autore: Marina Ferretti
vedi letture
Print