Di sottofondo rimane sempre quella sensazione di incompiuta. I fischi – obiettivamente – sono ingenerosi, perché non si può dire che la squadra non abbia cercato a tutti i costi la vittoria. E non si può dire che è stata una brutta Ternana. Non è stata una Ternana lucida, il che è ben diverso.

L’analisi di De Canio al termine della partita ha sottolineato tutti gli aspetti in cui la Ternana deve migliorare se vuole vincere il campionato. Perché il concetto è uno solo: per vincere bisogna essere perfetti. Bisogna saper sfruttare meglio le opportunità a disposizione, bisogna saper interpretare la partita nei vari momenti nel modo giusto. Non bisogna mai far calare attenzione e concentrazione.

Molti avversari della Ternana (se non tutti) proveranno difesa e contropiede. Tutti cercheranno di togliere profondità alla squadra, di interrompere le linee di passaggio, di fare pressione sui nostri migliori giocatori, di stringere le proprie linee per cercare di rendere sterile il nostro palleggio.

Ma questa Ternana, nella rosa e in panchina, ha le armi giuste per contrastare anche atteggiamenti difensivi. Deve trovarlo, perché è la favorita. Bisogna rasentare la perfezione, ma questo le Fere già lo sapevano. E’ evidente che la squadra non può essere al top, dopo un’estate intera passata ad allenarsi, senza prendere il ritmo partita mentre gli altri mettevano minuti nelle gambe.
Ma questo alibi non deve essere preso in considerazione. E infatti De Canio non ne parla. Tutti fanno autocritica: da Marilungo a Salzano. Come nessuno prende in considerazione le decisioni arbitrali che a nostro avviso hanno largamente penalizzato la Ternana. In queste prime due partite sarebbe servita un pizzico di fortuna per far girare la partita nel verso giusto. Ma l’altra settimana una giornata di grazia del portiere avversario, stavolta (anche) due decisioni arbitrali sul rigore per il fallo di mani non visto e sul gol annullato a Nicastro che era in posizione regolare. E’ giusto che la squadra, che la società, non parlino di arbitri: ma noi possiamo farlo. Ed analizzare anche questi episodi per dare un giudizio complessivo sulle prime due partite rossoverdi.
Come è inaccettabile che Lopez perda l’uomo in occasione dello 0-1, così è inaccettabile che ci siano evidenti errori di mira quando si è trattato di tirare in porta. E’ altrettanto evidente il peso di altri errori.

La Ternana però ha dimostrato ancora una volta di essere una corazzata. Di avere delle potenzialità non ancora espresse. Di avere una profondità della rosa incredibile e delle soluzioni, anche a gara in corso, in grado di poter cambiare faccia alla squadra.

L’esperienza di De Canio, la giusta mentalità e una continuità maggiore faranno il resto. Per il futuro si deve restare fiduciosi perché se il Renate ha meritato il pari, la Ternana non ha giocato male. Si è vista comunque una buona squadra: che può crescere. Ma il lavoro impostato non è un lavoro sbagliato.

Quindi magari non applausi, ma neanche fischiare dopo appena 180 minuti…

Sezione: Editoriale / Data: Dom 07 ottobre 2018 alle 18:47
Autore: Ternananews Redazione
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