Chi ha avuto la bontà e la pazienza di leggere il mio ultimo editoriale, si ricorderà senz'altro che avevo abbozzato tra il serio e il faceto una sorta di "percorso" che la Ternana Unicusano avrebbe dovuto affrontare per cercare di raggiungere la salvezza o almeno i Play Out, sia pure in extremis.

Nonostante questo, alla vigilia della partita contro il Cittadella dubitavo fortemente che le Fere sarebbero riuscite a vincere.

Pensare poi di rifilare addirittura 5 gol alla squadra che aveva vinto più volte in trasferta in questo campionato (9 volte) era addirittura impensabile.

Ed invece - stranezze del calcio - è successo che rossoverdi hanno disputato la più bella partita del campionato annichilendo letteralmente la formazione veneta.

Non che questa vittoria roboante sia servita a qualche cosa, visto che tutte le altre avversarie impegnate nella lotta per non retrocedere stanno marciando in maniera più che decisa e che, come tutti gli anni di questi tempi, stanno pure cominciando a fiorire risultati abbastanza "curiosi"...

Ma, se non altro sotto il punto di vista dell'autostima e della fiducia nei propri mezzi, la vittoria contro il Cittadella riapre un qualche tenue scenario ottimistico per l'immediato futuro.

E qui è inutile riprendere il solito discorso che troppe volte è stato fatto...

Della serie: "Ah... se la squadra fosse stata affidata a De Canio subito dopo la sconfitta di Avellino... Se si fosse evitato di perdere altre tre partite sotto la gestione Mariani... Se lo stesso De Canio si fosse potuto occupare della campagna acquisti invernale..."

Purtroppo sono rimpianti che lasciano il tempo che trovano e quindi bisogna semplicemente limitarsi a guardare al futuro. Quello immediato.

Non prima, però, di aver riconosciuto all'allenatore materano il grande merito di aver razionalizzato la squadra, di averle conferito una compattezza difensiva completamente ignorata dai suoi predecessori e di aver saputo replicare a chi ancora rimpiange il presunto "calcio champagne" di chi lo aveva preceduto (direbbe Don Abbondio: " Carneade, chi era costui?") con un autentico show di sostanza, di rabbia e di spettacolo che al Liberati non si vedeva da tantissimo tempo.

Dunque, tornando alla mia azzardata tabella, centrata la vittoria contro il Cittadella ed incassati i primi tre punti, ora si tratterebbe di andare a vincere a Novara.

A prescindere dal fatto che sarebbe ora che la Ternana riuscisse ad incassare la sua prima vittoria in trasferta in questa stagione (se non altro per la legge dei grandi numeri) e che da sempre Novara è campo abbastanza favorevole per i colori rossoverdi, resta il fatto ineludibile che se i ragazzi di De Canio riuscissero ad esprimersi come già fatto sia a Carpi (peraltro nel contesto di una partita decisamente sfortunata), sia contro il Cittadella, un eventuale vittoria in terra piemontese non sarebbe poi cosa tanto chimerica.

E questo a prescindere dalla constatazione che la squadra allenata dall' ex Mimmo Di Carlo stia attraversando un periodo non del tutto favorevole.

Quindi "i secondi tre punti della serie" potrebbero essere veramente a portata di mano.

E qui mi fermo; anche per scaramanzia.

Perché altrimenti bisognerebbe parlare del successivo incontro casalingo contro il Foggia nel turno infrasettimanale di martedì prossimo e poi di quella "partitella" che  andremo a disputare la domenica successiva ad un'ottantina di chilometri da Terni, contro una squadra che, dopo i due fischioni rimediati in terra irpina, sembrerebbe aver esaurito la spinta "brediana" che da qualche tempo l'accompagnava. A Pippo Inzaghi e al suo Venezia l'eventuale conferma.

Ma ci sarà tempo e luogo per discutere di questi dettagli.

Dunque, non ci rimane altro da fare che augurarci di dare finalmente seguito al bel gioco espresso in occasione delle ultime due partite e soprattutto alla vittoria conseguita contro il Cittadella.

Magari anche senza ripetere la goleada di sabato scorso, perché per portarsi a casa il risultato di gol ne basterebbe anche uno soltanto. Pure al novantaquattresimo e su autogol...

In fondo, il compianto Massimo Catalano direbbe che è sempre meglio vincere 5 partite per 1 a 0, che una partita per 5 a 1...

Crediamoci

Sezione: Editoriale / Data: Gio 12 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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