Il più arrabbiato di tutti, almeno a vederlo in campo mentre sbracciava sbuffava, è stato sicuramente De Canio. Perché è consapevole che la sua squadra ha una potenzialità incredibile. Ma sa anche perché ancora non riesce ad essere fluida come vorrebbe e come dovrebbe. Le motivazioni sono tante e il fatto che la Ternana abbia vinto e che il proprio allenatore abbia le idee chiare è sicuramente un vantaggio. Un enorme vantaggio. Perché la classifica è più interessante e perché nel frattempo si sa dove lavorare.
Quando De Canio chiede pazienza non lo chiede così tanto per prendere tempo. Sa che per diventare squadra c’è bisogno di tempo. Sa che non tutte le partite si possono vincere, non tutte le partite possono essere giocate bene. 
La Ternana deve raggiungere la migliore condizione fisica, la Ternana fa troppi errori in fase di palleggio, sbaglia troppi passaggi e quindi perde la sicurezza, la Ternana non ha ancora oliato i suoi meccanismi, la Ternana ha delle assenze che (al di là della profondità della rosa) comportano delle difficoltà. Sono 4 considerazioni tutte condivisibili anche perché nelle prime due uscite (Vis Pesaro soprattutto) la Ternana ha giocato molto bene e ha prodotto un sacco di palle gol. Paradossalmente le due non vinte sono state quelle più brillanti. 
Questo significa due cose: che la Ternana certe cose le ha dentro e che quando gioca con la testa libera (e con alcuni giocatori più “sciolti”) riesce a buttare in campo quello che gli chiede l’allenatore. Che le vittorie, arrivate grazie alla qualità superiore della rosa rispetto agli avversari, possono servire per lavorare meglio e concedere alla Ternana quel tempo di cui ha bisogno.
Giocare una volta ogni tre giorni non aiuterà nell’oliare i meccanismi, ma per conoscersi meglio sì. Per trovare la giusta quadratura, per approfondire alcune situazioni di gioco.
Questa Ternana, quella vista contro l’Albinoleffe, non è piaciuta neanche a noi. E’ stata lenta, prevedibile, poco incisiva. Ma ha avuto comunque la forza di accelerare e vincere. E praticamente non ha rischiato nulla, se non un contropiede sventato da Iannarilli.
Ora arriveranno le partite difficili, a partire da Trieste. Il prossimo mese sarà molto intenso: 9 partite in 35 giorni, incontrando anche le big di questo girone (Feralpi e Pordenone). Ecco: tra un mese sapremo veramente di che pasta è fatta questa Ternana. Che intanto ha mostrato di saper vincere (anche soffrendo) e di non subire gol dal 180 minuti.
La C, parafrasando proprio De Canio, è anche questa. Saper soffrire.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 ottobre 2018 alle 21:27
Autore: Ternananews Redazione
vedi letture
Print