Ternana-Perugia.

La madre di tutte le guerre!

Lascerò ad altri valenti colleghi l' illustrazione degli aspetti tecnici della partitissima di sabato prossimo.

Io, invece, in questa autorevole sede mi limiterò soltanto ad approfondire alcune stuzzicanti curiosità sull' incipiente stra-regionale.

E allora andiamo ad approfondire.

 

Forse non tutti conoscono l' etimologia del termine "derby".

Edward Smith-Stanley, XII conte di Derby (12 dicembre 1752 - 21 ottobre 1834),  era il figlio di James Smith-Stanley, detto Lord Strange, figlio ed erede a sua volta di Edward Stanley, Conte di Derby. Sua madre era Lucy, figlia e co-erede di Hugh Smith di Weald Hall, dell Essex. Proprio per ottenere la successione della moglie, suo padre aveva assunto il cognome aggiuntivo di Smith con una legge del Parlamento nel 1741.

Edward Studiò all' Eton College e al Trinity College di Cambridge, fu deputato per il Lancashire  nel 1774, un posto che mantenne fino al 1776, quando succedette a suo nonno nella contea ed entrò nella Camera dei Lord. Fu Cancelliere del Ducato di Lancaster tra l'aprile e il dicembre del 1783 e tra il 1806 e il 1807. Fu membro del Privy Council. È stato anche Lord Luogotenente del Lancashire tra il 1776 e il 1834.

Durante una festa tenutasi nel 1778 nella sua residenza di "The Oaks" a Carshalton, Lord Derby ed i suoi amici organizzarono una corsa di cavalli annuale, vinta l'anno successivo dal cavallo dello stesso Derby, Bridget. La corsa, denominata in seguito Epsom Oaks, deve proprio il nome alla residenza dei conti di Derby.

Il XII conte di Derby morì il 21 ottobre 1834, all'età di 82 anni (fonte Wikipidia).

La cosa  suggestiva era che il più acerrimo rivale di Lord Derby era tale Lord Bradbury, il cui cavallo però, nell' occasione sopra ricordata, venne sonoramente battuto da quello del Conte di Derby; motivo per cui quella corsa di cavalli venne da allora chiamata "derby".

E poi il termine derby successivamente e' diventato il sinonimo di una qualsiasi altra manifestazione sportiva disputata tra persone o squadre della stessa citta' o della stessa regione.

Ma ci pensate se, invece, avesse vinto l' altro cavallo...?

Allora oggi staremmo a parlare del "Bradbury" tra Ternana e Perugia....Curioso, no? E pure alquanto cacofonico...

 

E adesso, invece, andiamo ad affrontare "storicamente" e con il supporto di dotte monografie redatte da studiosi di chiara fama, le radici, ma soprattutto le origini dell' antichissima rivalità tra Terni e Perugia ed in particolare tra Ternani e Perugini.

Dopo approfondita esegesi sul caso, il mio modesto parere è che detta accesa rivalità tragga origine da una sorta di "retaggio atavico" connesso con l' ineludibile "diversità" insita tra le genti Ternane e quelle Perugine, retaggio che fa acquisire un sapore  unico e del tutto diverso a quello che non sembrerebbe, dunque, un semplice incontro di calcio tra due compagini corregionali.

 

Appaiono doverosi a questo punto alcuni cenni storici. 

Cominciamo per dovere di ospitalità dal "capoluogo": Perugia.

Servius Marius Honoratus, storico e commentarore romano della fine del IV secolo d.c., scrive nei suoi "Annali" che il fondatore di Perugia fu Re Aulestes, padre (o fratello) di Ocnus, altrettanto mitico fondatore di Felsina (Bologna) e Mantova. Perugia fu dunque tra le principali città ETRUSCHE a partire dal 5°- 4° sec. a.C. Fedele a Roma nella guerra annibalica, fu municipio dopo la guerra sociale.

Nel 41-40 a.C. Ottaviano vi assediò Lucio Antonio; divenuto imperatore, la ricostruì. Probabilmente Treboniano Gallo (251-253) la eresse a colonia. Nell’Alto Medioevo P. fu a lungo sotto il dominio dei bizantini, interrotto (547-548) dall’ occupazione dei goti di Totila e da quella longobarda, sotto la quale fu centro di un ducato fino al 6° secolo. Nell’8° sec. Perugia rimase sotto l’influenza bizantina, passando poi nell’orbita papale.

Dunque, fondatore e storia più recente a parte, dal VIII secolo a.c. Perugia e' considerata in ogni caso città ETRUSCA a tutti gli effetti, appartenente, come scrivono Stefano di Bisanzio in "Etnika" e Appiano in "B.C. V 49", alla Dodecapoli Etrusca.

Ed e' dato inconfutabile, come peraltro ripetutamente affermato dagli studiosi e dagli storici dell' epoca, che "Perugia era posta al di la del Tevere, che fa da confine tra Etruschi e UMBRI".

Onde non tediare ulteriormente il lettore, tralasciamo la storia più recente.

E veniamo a Terni.

Ringrazio anticipatamente le autorevoli fonti da cui ho tratto questi brevi cenni,

La storia della nostra città inizia in tempi lontanissimi, allorchè i Naharki si insediarono nella valle solcata da due fiumi (da "qualcuno di la dal Tevere" oggi definita ironicamente "la conca"), in mezzo ad un anfiteatro di montagne, posta lungo una via di collegamento naturale che dagli Appennini giungeva sino al Mar Tirreno.

I NAHARKI erano una popolazione con una identità propria, ma con caratteristiche prettamente UMBRO-SABINE ed il loro nome veniva dal fiume lungo il quale vivevano: il Nahar, l' attuale Nera.

Erano un popolo di pastori e di guerrieri, che ebbero un ruolo di primo piano nella fondazione di ROMA .

I diversi nuclei abitativi che si frammezzavano inizialmente nella "conca", si fusero poi mano a mano e dettero vita alla città vera e propria.

La data di fondazione di Terni viene fatta risalire da un'antica tradizione al 672 avanti Cristo. In questo stesso periodo vennero edificati dei templi e dei santuari sulle alture che circondano la conca ternana. Ne restano testimonianze importanti sul Monte Torre Maggiore. Intorno al 300 avanti Cristo i Naharki, così come le altre popolazioni umbre, dovettero cedere di fronte alla nascente potenza di Roma che sottomise definitivamente gli Umbri.

Ma quello che in questa sede ed in conclusione è opportuno sottolineare è che le genti che portavano il nome di Umbri (gli antichi "Naharki, ovvero gli odierni Ternani) sono quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda anche Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto Safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale.

 

E queste scarne note sarebbero già sufficienti per poter affermare senza tema di smentita che  i Ternani sono i veri, unici UMBRI...

 

Ma proseguiamo.

Vediamo ora se c'è qualche differenza antropologica tra Ternani (Umbri) e Perugini (Etruschi), magari partendo da alcune caratteristiche somatiche.

Secondo eccellentissimi studiosi, gli Etruschi erano  bassi (non oltre 1,60), la pelle era di un colore che variava dal rosa pallido, ad una tonalità più scura per gli abitanti del sud. I tratti del volto erano particolarmente marcati, specie nel naso e nel mento, spesso pronunciati.

Ne è un classico esempio la celeberrima scultura dell' "Apollo di Veio" .

L'Apollo di Veio è una scultura in terracotta dipinta, della fine del VI secolo a.C., attribuita allo scultore etrusco Vulca e conservata nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma (vedi).

Aggiungiamo a titolo di pura curiosita' che gli Etruschi usavano parrucche e acconciature spesso esageratamente alte.

Indossavano poi, per avere un aspetto slanciato, calzature molto alte, al punto che queste venivano ironicamente paragonate ai "coturni".

 

Gli UMBRI  invece:

pelle olivastra o bianco scuro, capelli generalmente scuri o neri, occhi prevalentemente castani, cranio di forma allungata o moderata, viso stretto e allungato, corporatura snella, e naso sottile. Per quanto riguarda l' altezza, la media era di 1,65 / 1,70, anche se non era raro trovare anche a quei tempi soggetti di 1,80.

Insomma, tratti tipici indo-europei. 

Una bella differenza, no?

 

Insomma, tutto questo discorso per affermare senza tema di smentita che...: "I Ternani sono gli unici veri Umbri. E l' Umbria... è solo rossoverde"  !

Sia ben chiaro: che non si offenda nessuno (specie le genti al di la del "confine di stato" posto all' altezza della galleria di Colle Capretto, sull' E 45 ! E chiedendo anticipatamente scusa ai cittadini di Acquasparta, Montecastrilli, Avigliano e altro paesi comunque situati in provincia di Terni). 

Sto GIOCANDO e SCHERZANDO, come si deve fare sempre per sdrammatizzare quello che invece è e deve rimanere sempre e soltanto un semplice evento sportivo, una partita di calcio sentita, vissuta intensamente, palpitata, ma niente di più.

E, premesso che non si devono necessariamente prendere per oro colato le mie elucubrazioni storico-antropologiche (i pareri, in effetti, sono spesso contrastanti), voglio smentire quello che ho scherzosamente affermato all' inizio di questo editoriale: in gioco sabato non ci sarà altro che il prestigio regionale a livello calcistico. Null' altro !

E sono perfettamente sicuro che le genti Ternane e Perugine saranno degne, come sempre è stato (o quasi...), dell' attenzione mediatica che sicuramente si scatenerà attorno all' evento!

Campanilismo, certo, si ! Al 100%! Ma sempre nei limiti del sano "sfottò" e della correttezza più esemplare.

Fiato alle trombe, e dunque...alla guerra! Alla guerra! Ma solo sportiva, è chiaro.

Poi, ovviamente, che vinca il migliore.

E quello non saremo certo noi...

E' SICRO !!!

 

P.s.: per il "giusto" significato da attribuire al termine "sicro", si consulti opportunamente il sito "rossoverdi.com"...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 22 ottobre 2015 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
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