Navigare nelle acque agitate di un mercato inaspettatamente agitato sembra creare più di un problema alla Ternana. La squadra ha perso la sua originale identità, quella che Roberto Breda era riuscito a cucirle addosso nel momento in cui è stato chiamato a guidare la squadra desolatamente impelagata nel fondo della classifica. I risultati positivi, le tre vittorie consecutive ne sono stati testimonianza diretta tanto da portarla fuori dalla lotta per la salvezza, seppure per un istante.

Poi il mercato fragoroso di gennaio, la Ternana diventata nuovamente quel grande hotel dalle porte girevoli frequentato in estate e la necessità di ricominciare da capo. O quasi. Di sicuro la Ternana di oggi è diversa da quella di dicembre. Per caratteristiche tecniche e fisiche. Quindi Breda ha la necessità di cambiarle l’abito da indossare. Sta cercando di cucirne uno nuovo ma i tempi di lavorazione rischiano di essere necessariamente lunghi. Il problema è che in estate c’è la fase iniziale della preparazione da sfruttare, all’arrivo in panchina col campionato in corsa c’è l’impatto del nuovo che genera sempre reazioni positive. Ora la storia è diversa e rischia di essere complicata perché potrebbero sommarcisi sopra problematiche diverse, non direttamente legate al calcio mercato e alle novità che ha prodotto e sta producendo.

Situazione complicata e Ternana in evoluzione come hanno confermato le ultime tre esibizioni. Pessima a Bari, discreta e con vittoria contro il Cittadella, modesta a Venezia dove c’è scappata ancora una sconfitta. Non entro nei dettagli della partita di Venezia perché non s’è visto niente. Però dalla radio-telecronaca di Sky è sicuramente emersa l’immagine di una Ternana balbettante in avvio, salvata dagli errori di mira degli avversari. Poi la squadra ha contenuto meglio il palleggio avversario senza però rendersi mai pericolosa in avanti. Quindi il finale con quel gol rocambolesco che l’ha costretta alla sconfitta.

In estrema sintesi, non c’è stata la Ternana capace di andarsela a giocare con un pizzico di spregiudicatezza, quella voglia di provare a vincere che ce l’aveva fatta ammirare in altre circostanze. E’ sembrata col braccino, impegnata a portare via il punto che provare a prenderne tre. Potrebbe essere una scelta legata alle esigenze del momento, a questa fase di trasformazione dalla quale uscirà, speriamo con un’identità precisa, alla fine di questo calcio mercato che dovrebbe produrre ancora novità nelle ultime battute.

E’ una Ternana che sta rischiando il proprio futuro e lo fa affidandosi ad un gruppo di giovanotti di belle speranze dopo aver di fatto cancellato il gruppo degli ultimi anni. Ha ridotto i costi di gestione avviandosi ad una virtuosa sostenibilità economica. Un progetto ambizioso. Per portarlo a compimento servirà garantirsi la categoria. Oggi a forte rischio. Perché nel calcio i conti alla fine si fanno sempre con il verdetto del campo. E quelli della Ternana al momento non tornano…ma il cammino è ancora lungo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 31 gennaio 2024 alle 14:00
Autore: Massimo Laureti
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