Ora se vogliamo dividere la piazza sul 433 o 4231 si apre un altro capitolo. Stavolta - se vogliamo attenerci ai numeri - certamente meglio con il sistema di gioco dello scorso anno che con quello “nuovo”.
Noi siamo della terza via, quella della mentalità, dell’approccio, della condizione mentale. Perché la Ternana, ad onor del vero, a partire dalla mezz’ora circa della partita ha fatto la gara. Anche con il 433.
Quindi non può essere (solo) un problema di schieramento in campo o di movimenti. Finché la Ternana ha aspettato bassa la Cremonese non è mai riuscita a ripartire: quando invece (esaurita anche la spinta degli avversari) ha deciso di aumentare i giri delle gambe gli ha fatto una testa così.
E qui nascono i paradossi: che sono almeno due.
Uno: finché la Ternana ha sofferto, non ha preso gol. I gol sono arrivati nei momenti migliori della squadra di Lucarelli e in due circostanze opposte: un tiro da fuori area (è vero, concesso troppo campo a Zanimacchia, la difesa ha rinculato) e un contropiede (nel momento in cui la squadra stava facendo il massimo sforzo per arrivare al pari). Insomma la “punizione” è arrivata proprio quando la Ternana non meritava
Due: la Ternana ha sofferto molto di più difendendo bassa che aggredendo l’avversario. E questo se volete è un doppio paradosso, visto quello che abbiamo appena scritto nel paradosso uno. Ma questo è il calcio.
La domanda che verrebbe da farsi è: ma se tanto comunque si subisce lo stesso, non conviene farlo in maniera consapevole ma allo stesso tempo creando occasioni da gol?
Che poi era la mentalità che Lucarelli voleva dare alla squadra sia nella passata stagione (riuscito) che in questa (ancora no). Certo, parlare da lontano è facile. Poi ci sono gli equilibri interni, quelli del campo, l’avversario, il momento.
Ecco perché allora bisogna avere la lucidità di guardare complessivamente, alla prestazione. La prestazione di oggi è stata una prestazione da Ternana: soprattutto dal 30’ in poi. Perché se nei primi 25/30’ la Cremonese aveva messo sotto la Ternana, dopo è successo esattamente il contrario. E hai voglia a cambiare interpreti dalla panchina (Pecchia): la Ternana non ha mollato di un centimetro.
Almeno due volte a tu per tu con il portiere, un salvataggio sulla linea, tre palloni finiti di pochissimo fuori e un gol annullato con vivisezione di uno scontro di gioco come se ne vedono 100 in partita ma che se lo guardi al VAR addirittura merita il giallo (e il conseguente annullamento). La Ternana è stata anche sfortunata. Oltre che bella e dominante. Il problema è che con i complimenti i punti non si fanno e quindi bisognerà continuare a lavorare sodo.
Ma con la consapevolezza che la strada che voleva percorrere Lucarelli è quella giusta. La più bella Ternana (e più efficace) è quella dell’ora finale. Indipendentemente da modulo e interpreti. La Ternana perde 2-0 è vero. E questo rimane nei tabellini. Ma fermarsi al risultato è da miopi. E’ facile tranciare giudizi. E’ una Ternana che invece sta mettendo giornata dopo giornata un mattoncino in più sulla propria identità. E anche quello di Cremona c’è. Non è un passo indietro. Neanche per idea

Sezione: Editoriale / Data: Sab 02 ottobre 2021 alle 18:28
Autore: Ternananews Redazione
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