Due sfide contro la stessa squadra, il Frosinone. Ma quanta differenza, tra queste. E quante cose sono cambiate rispetto all’andata e in pochi mesi. Sapori totalmente opposti. Domani si scende in campo al Liberati. In un Liberati che per la Ternana Unicusano rischia di essere freddo, con pochi sostenitori sugli spalti. Di contro, il settore Ovest riservato alla tifoseria ospite dovrebbe essere gremito, con più di 1.500 tifosi gialloblu pronti a far sentire la loro voce. E pensare che in andata, allo Stirpe, a fare da contraltare ad una tifoseria locale compatta c’erano quasi mille ternani, anche loro festanti e al seguito della squadra allora allenata da Sandro Pochesci. Arrivati festanti e persino andati via soddisfatti per la prova della squadra, nonostante una sconfitta. Finì 3-2 per i ciociari, con Ternana in gol per prima, rimonta e sorpasso del Frosinone, rete del pareggio rossoverde e persino colpaccio sfiorato, prima di un ultimo quarto d’ora in cui la squadra cadde sotto un uno due micidiale dei gialloblu. Una Ternana sulla quale allora si riponevano ancora speranze per un verso positivo che, nell’immaginario dei tifosi, prima o poi il campionato avrebbe dovuto prendere, visto il gioco espresso. Un ottimismo cullato nonostante i risultati non fossero nemmeno allora tra i più speranzosi. Ma piaceva, quella Ternana tutta cuore e attacco. Quella Ternana che con Gasparetto aveva persino segnato il primo gol in assoluto in quel nuovo stadio. Quella Ternana che aveva riacciuffato un meritato pari grazie ad un applauditissimo gol di Angiulli. Proprio Angiulli, oggi, è invece il giocatore che viene dall’esclusione dalla trasferta di Ascoli Piceno. Una cartina del tornasole, questa, di come le cose oggi non siano più come nel girone di andata

Sezione: Rassegna stampa / Data: Sab 24 marzo 2018 alle 11:00 / Fonte: Il Messaggero
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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