Sta iniziando l'attesissima conferenza stampa del patron della Ternana Stefano Bandecchi, che interviene per spiegare il momento difficile della squadra e quello che sta succedendo, oltre che rispondere alle domande che gli verranno poste dai giornalisti. Si inizia con un po' di ritardo perchè, una volta arrivato allo stadio, Bandecchi si è intrattenuto a parlare coi tifosi presenti fuori dai cancelli del Liberati.

Ore 11:51 - Bandecchi è ancora fuori dai cancelli, a colloquio coi tifosi.

Ore 12:05 - Inizia la conferenza stampa del patron Bandecchi.

Stiamo per entrare nell'ultimo terzo del campionato, la Ternana è ultima ed è una delle squadre che ha vinto meno: il piano lanciato in estate è fallito. Perchè ha valutato così male l'impatto con la Serie B, e perchè non sono state prese iniziative più forti?
"Cinque punti ci seprano dai playout e dalla salvezza, ma ci sono ancora 51 punti in palio. Abbiamo vinto solo tre partite, mai fuori casa, abbiamo pareggiato troppo e sicuramente oggi è difficile fare una previsione diversa da una drammatica sui dati che abbiamo. Le correzioni le abbiamo fatte, seppure in ritardo, ed è innegabile. Sabato avete visto già una partita diversa, anche se non è cambiato tutto: la squadra si è comportata meglio in tutti i reparti, poi abbiamo preso cinque pali, il gol annullato, ma il gioco c'è stato. Poi nel calcio conta solo vincere, e io la penso sempre così. Io mi sono innervosito dopo alcune partite, dopo alcuni pareggi, ma io contesatavo il gran numero di gol che prendevamo. E' impensabile andare a pareggiare 3-3. Voi però mi avete contestato, perchè ero troppo frettoloso. Io ho fatto degli errori, e lo ammetto, ma adesso ho deciso: Mariani è un ex calciatore di Serie A, ha allenato con un grande allnatore, ha giocato 300 partite fra i professionisti, l'esperienza secondo me ce l'ha. Vedremo poi cosa succede nella prossima partita, quando la sua anima sarà entrata nella squadra. I calciatori? Abbiamo il secondo capocannoniere della Serie B, e se non avessimo preso tutti quei gol il risultato sarebbe stato diverso. Abbiamo Carretta, cercato da tutti, abbiamo Valjent, che è un giocatore di Serie A, un portiere che è il futuro della nazionale italiana, e non voglio tirargliela. Non abbiamo una cattiva strada, abbiamo Defendi, vogliamo dirgli che non può giocare in Serie B? Io ho fatto errori, ho aspettato troppo, e non ho preso in considerazione quello che doveva essere chiaro dall'inizio: io dovevo correggere tutto subito. Non è vero che non abbiamo una difesa buona, forse mancava anche il manico, ce lo dimostra il Milan. Mancavano gli schemi, abbiamo un centrocampo fantastico in attacco che però non sa difendere. Io sono comunque speranzoso, e io ad inizio anno non ho promesso niente a nessuno: la mia è un'ambizione, ed è una iettatura quella di giocare per non andare in C. Ieri ho ricevuto un messaggio da Longarini, che ci fa ricordare alcune cose, che noi siamo arrivati a fine luglio, abbiamo fatto mercato fino all'ultima settimana di agosto, sono cinque mesi che siamo qui. Io vengo chiamato pagliaccio, morto di fame, e lo sono stato e ne vado fiero, ma oggi mi dispiace che qualcuno non abbia capito che ci ho messo 6 milioni e devo sentirmi dire anche pagliaccio. Non abbiamo un centesimo di debito, a differenza di qualche società di A e di B: non li aveva prima e non li ha oggi. Longarini mi ha scritto: 'Patron Bandecchi, lei non ha certamente bisogno dei miei suggerimenti, ma ci tengo a ricordarle che se lei non avesse preso la Ternana, ed è stato l'unico davvero interessato e che ha presentato le garanzie giuste, io l'avrei messa in liquidazione il 30 giugno 2017, con conseguente perdita del titolo sportivo per la città e la ripartenza dai dilettanti'. Io è vero che non l'ho pagata, ma ho pagato un milione e 600mila euro di gettone, e poi di soldi ce ne sono stati tanti da spendere e già spesi. Io non sono venuto qua per prendermi il 22esimo posto, poi se vogliamo dire che Bandecchi è venuto qua per fare lo scemo va bene".

Fabi: "Prima di continuare vi porto i saluti del presidente Ranucci, a Bologna per preparare un intervento alla gamba".

Patron, se lei potesse tornare indietro, rifarebbe le stesse scelte: blocco Fondi, la scelta di non mantenere Liverani, le promesse roboanti? E nel caso Mariani, che non è propriamente una scommessa, facesse flop, tornerebbe Pochesci?
"Ti rispondo dall'ultima. Non ci sarà sicuramente questo ribaltone, finchè sarò in vita, altrimenti vedremmo le stesse problematiche in Serie B. Detto questo, Mariani non è una scommessa in toto, anche se poi ogni scelta lo è: per me ha una professionalità e uno stile di gioco che verranno fuori con rapidità. Io non ho la sfera magica, e ora devo pesare bene le parole: io sono ambizioso e continuo ad avere la stessa ambizione. Se mi incontrano in strada e mi picchiano, mi devono ammazzare, altrimenti mi rialzo. Sono così incazzato di aver buttato 6 milioni, che in questo momento avrei quasi preferito che si chiamasse solo Ternana, perchè il fatto di averci messo Unicusano ed essere ultimi in classifica vuol dire che Unicusano non vale una minchia. Per il resto, io l'ho già detto ai tifosi: ho le stesse idee dell'inizio, ma chiedo scusa a chi ha preso il mio desiderio e la mia linea di pensiero come una promessa. Noi continueremo ad impegnarci, anche e perchè le scelte fatte ad oggi sono risultate sbagliate, ma se vi dicessi che i giocatori sono sbagliati farei una figuraccia frta qualche mese. I ragazzi venuti da Fondi sarebbero potuti rimanere qua e darci una mano, per me un Tiscione partito rimane per me impossibile da pensare. Però vi devo dire allora che il mercato di gennaio è stato demenziale, e l'ha fatto chi comandava in questo ambito, e siccome Pochesci è mio amico io ve lo posso dire, ma molte cose non mi sono piaciute. Che poi le persone arrivate a gennaio sono eccellenti, e di loro non devo dire nulla, ma quello che mi lascia perplesso è l'organizzazione del mercato".

Tornando a luglio, voi eravate impegnati a Fondi: nel passaggio a Terni, è stata sottovalutata la possibile difficoltà di un campionato di B? 
"Voi mi fate delle domande in cui devo andare a zigzag, perchè se dovessi rispondere in percentuale, quando siamo arrivati a Terni siamo arrivati con la consapevolezza di arrivare in una piazza con una grande storia. Abbiamo sicuramente commesso degli errori, non saremmo in classifica così, forse abbiamo commesso l'errore più grande in assoluto, perchè chi gestisce determinate situazioni crea un'anima di squadra. Sono stato superficiale, non ho ragionato col cuore e non con la testa, e ho sbagliato. Spero di continuare a ragionare con la testa. Qualcuno poi non ha gradito la nuova sede, l'hanno imbrattata e io non ci spendo soldi".

Unicusano Ternana, non è il nome giusto però, e la scritta sui giubbotti non si vede...
"La scritta l'ho vista ora, ed è una bella minchiata. E il nome è Ternana Unicusano".

Le fai una operazione di marketing, facciamo gli scongiuri: cosa potrebbe succedere se la Ternana non dovesse raggiungere il risultato a fine stagione?
"Partiamo da cosa succederà in generale. Alcuni tifosi mi hanno detto vattene, ma se credono davvero che il rispetto che io ho verso Terni ia andarmene, io lascio le chiavi e i debiti pagati. Mi viene da ridere, perchè avere un Bandecchi nel mondo del calcio non è una iettatura, ma le chiavi della Ternana rimangono comunque li, sul tavolo, anche se resta in B e anche se va in A. Se qualcosa è sgradita a qualcuno, è giusto metterla a posto. Io due mesi prima di prendere la Ternana ho detto che avremmo voluto accostare il nostro nome, ma un sondaggio ci ha detto che andava bene: potrei fare lo scaramantico, e dirvi che se la Ternana si salva io potrei anche cambiargli nome, e tornare tranquillamente Ternana, tanto ormai lo sanno tutti che è di Unicusano. Io la chiamo Ternana per primo, lo sponsor rimarrebbe Unicusano sulla maglia, se dovessi restare io. anzi, lo do per certo, se la Ternana rimane in B, torna solo Ternana. Se retrocediamo, io do il mio massimo impegno per tornare dove stavamo, perchè il danno l'ho fatto io e farò di tutto per riportarla in B, assemblando una squadra idonea per l'obiettivo, sempre se i ternani lo vogliono. In Serie C, se cambiassi nome, sembrerei un paraculo".

Marco, un tifoso, ci chiede se il rendimento della Ternana va di pari passo con quello dell'Unicusano.
"Bisogna restare coi piedi per terra, non siamo Cassino e non abbiamo 50 milioni di debiti. Noi paghiamo le tasse regolarmente, la nostra università è gestita divinamente: nel calcio possono insegnarmi qualcosa, ma nell'università non possono insegnarmi nulla".

Intanto ringrazio comunque Unicusano per aver garantito la Serie B alla Ternana, ma so che c'erano anche altre due cordate interessate alla Ternana, poi sono state fatte altre scelte.Ai tifosi questo però non interessa, interessa solo che la Ternana si salvi, e con una squadra inadeguata sarà difficile: lei vuole fare qualcosa per rinforzare la squadra?
"Io ho parlato una settimana fa con Rocca Rossoverde, persone gentilissime pur avendo chiarito la loro posizione, e siccome accetto il confronto e valuto quello che mi viene detto, abbiamo subito iniziato a cercare fra gli svincolati: attualmente abbiamo fatto due proproste, una si è risolta con un no secco, giustamente, non possiamo negarlo che non vengano perchè siamo ultimi. Noi stiamo continuando a cercare, ma cerchiamo giocatori pronti adesso, e la cerchi si restringe. Vi dirò un'altra cosa, ho detto anche di guardare fra gli stranieri, e sarebbe dovuto arrivare un ragazzo straniero dalla Roma, che poi non ci hanno mandato".

Unicusano, ha detto, sta risanando i debiti pregressi, e ci ha messo Ranucci...
"Ranucci sta affrontando questi problemi, seri, per fare lo scemo dietro alla Ternana, per venire qua, andare in trasferta, quindi anche per colpa della Ternana".

Indubbiamente lei ha tantissimi impegni, non sarebbe il caso di inserire un dg in società?
"Io le dico una cosa, e me ne assumo la responsabilità: sono convinto che abbiamo uno staff che va bene, e vedremo come le cose gireranno. Il mondo del calcio è difficile, l'onestà è qualcosa di raro e pregiato. A chiacchiere sono tutti forti e preparati, io sono venuto qua perchè la situazione è difficile, e l'opzione di azzerare tutto mi sconvolge. Non è che tutti gli imbecilli lavorano nella mia Ternana e i geni stanno tutti fuori. Mi rode veramente essere 22esimo, non vorrei cominciare anche ad andare in panchina, che non capisco niente. Magari il prossimo anno gestirò la Serie C, ma magari la Serie B, e allora avrei ancora un progetto in due anni, anzi, un anno e mezzo. Io farò di tutto per avere conferenze diverse, anche se io sono più bravo a fare le guerre".

In apertura ha precisato che lei ha esposto un desiderio e non ha fatto una promessa...
"Allora le dico che anche adesso io voglio la Serie A, poi adesso mi tocca lottare per non andare in C, ma io rimango convinto di voler andare in Serie A, Chiedo scusa, e mi metto la cenere in testa".

La contabilità della Ternana è perfetta, cosa rara nel calcio: ma col senno di poi, le pensa ancora che l'organico scaturito dal mercato estivo fosse adeguato ad un campionato di vertice.
"E' evidente che gli esperti, alla luce dei fatti, avevano più ragione di. Ma io ho un'idea romantica, ma io credo che la mia scelta imprenditoriale nel mondo del calcio sia la scelta giusta, non solo per salvare il calcio in Italia, ma anche per riportarlo nel giusto ambito. La situazione del calcio italiano va salvata, io non vorrei mai essere uno di quelli che deve scegliere i giocatori per la nazionale italiana. Detto questo è chiaro che da qualche parte si deve riniziare, e rivendico il fatto che ci sono tanti italiani che giocano in serie minori e che meriterebbero di più. Ma sul campo, tutte le squadre con i super campioni, dove sono quelli che ci hanno preso a schiaffi, a parte il Bari? Abbiamo perso anche sabato, e siamo ultimi, ma io credo che non facciamo così schifo. Io già ho detto che ho fatto degli errori, la colpa è la mia: non ho mai detto che la colpa è di Pochesci, è un buon allenatore ma deve migliorare e deve parlare meno, è diventato schiavo di quello che vi ha detto. Io oggi sono venuto da solo, non ho voluto nessuno, sono io il responsabile di quello che è successo. Io vorrei che anche i tifosi se la prendessero meno con la squadra: per andare in Serie C il modo sicuro è continuare a prendere a schiaffi i giocatori nei locali, c'è una parte della tifoseria che sta degenerando. Quella parte della tifoseria sarà in parte responsabile della retrocessione. Io vedo nel gioco di Mariani una squadra più difensiva, ma gli ho anche detto di aggiustare i piedi ai giocatori. Io non chiedo nemmeno alla gente di venire allo stadio, perchè 350mila euro di incassi ci fanno essere tra le ultime squadre in Serie B: per me si può disertare lo stadio, ma non si possono picchiare i giocatori, ci sono ancora 17 partite. Poi se devo essere sincero, con le mani non si risolve nessun problema. Ho parlato solo di alcuni tifosi, poi esistono per fortuna quelli che anche se incazzati le amni le tengono in tasca, e chiedo a loro di gestire queste frange più irruente. Poi vi voglio dire, che il 99% dei giocatori che stavano qui l'anno scorso, volevano andare via perchè hanno preso schiaffi già l'anno scorso: e gli schiaffi non sono solo fisici, bastano anche le minacce. A volte mi scoccia anche dare risposte sgradite a domande scomode".

Parlava prima di Meccariello: perchè se n'è andato?
"Perchè se ne voleva andare, già da prima, se ne voleva andare tutti i giorni. Voleva andare via già da prima, ed è stato promosso capitano per non farlo andare via".

E' vero che Pochesci ha chiesto giocatori non presi per 55mila euro?
"Quello che è stato chiesto qua è entrato. Questa è una cazzata, e smettiamo di raccontarcele per favore. C'è chi si alza la mattina e spara stronzate, e poi ci sono io, che le cose le dico come stanno. Noi abbiamo trattato coi giocatori, e le persone che sono volute venire sono venute, poi ci sono alcuni che hanno chiesto molto e noi abbiamo trattato per cercare di spendere un po' meno, nella vita bisogna anche saper fare impresa. Io so fare solo una cosa: gestire bene le mie aziende. Non parliamo che non ho preso giocatori per i soldi".

Rispetto alle scelte iniziali di questa estate, quando lei ha rinnovato la fiducia a Pochesci nel girone d'andata, parlò anche di atteggiamenti sbagliati fuori dal campo. Lei però lo conosce bene Pochesci, non se lo aspettava?
"Io sono anche bravo, ma ho i miei limiti. Pochesci è un uomo giusto e in gamba, ma ha i suoi limiti e trovandosi su un palcoscenico importante si è fatto prendere un po' la mano. Io stesso due minuti fa mi sono incazzato, sono cose che possono succedere".

Perchè intorno a noi vedo letto solo Unicusano Ternana?
"Io volevo chiamarla così, poi la Federazione mi ha detto di cambiare in Ternana Unicusano. Ma io glielo levo sto nome se rimaniamo in Serie B, ma se scendiamo in C non lo levo, mi sembra una paraculata. Se restiamo in B, vi riporto il nome a Ternana, se andiamo in C, se è un problema lo levo uguale".

Se si fa un investimento e se ne tira fuori un guadagno, le persone si attendono investimenti atti a: l'impressione comune è che non siano stati fatti.
"Sarà successo anche a lei di impegnarsi molto per fare una cosa, spendere del denaro e poi non riuscire. Nessuno è venuto qua a prendere in giro nessuno. O sono scemo perchè spendo i soldi e faccio la figura del cretino, oppure ho speso il necessario ed è evidente che li ho gestiti male e spesi male. Se non fosse caduta la giunta comunale, e se non cadrà, saremmo stati disposti anche a spendere soldi per rifare lo stadio".

"Io spero che la cura Mariani faccia effetto, poi se non sarà così ci parlerò. Siamo sicuri, però, di voler valutare il suo lavoro solo solo 20 giorni? Io ribadisco che il suo gioco è forse più maturo e che ci potrebbe dare delle soddisfazioni. Aspettiamo anche di avere delle valutazioni giuste. La rabbia contro Mariani la trovo un po' artefatta, non lo avete mai visto. A me non sono sfuggiti i fischi quando ha tolto Tremolada. La verità ve la do io: quando ho preso la Ternana io volevo mettere Mariani a gestire la Ternana e Pochesci in seconda battuta. Poi parlai con Pochesci accettai l'inversione, sbagliando alla luce dei fatti. Addirittura chiesi a Pochesci se potevo richiamare Mariani, che se ne era andato da Fondi per diverbi con Ranucci. Quando ha dato le dimissioni io lo chiamai per dirgli che stava sbagliando, che Ranucci aveva ragione. Poi sono stati compresi gli errori, i due si sono riappacificati e non esiste nessuna cosa strana sotto. Ma non facciamo un processo a Mariani, perchè lui non c'entra nulla".

La sua visita è anche per vedere squadra e tecnico?
"Io sono venuto per voi e per i tifosi, ma credo che a questo punto li incontrerò. Io condivido che annacce vicino conta solo a bocce".

Evangelisti è mai stato in discussione?
"Fino a questo momento non è mai stato in discussione".

Armando Ciccone, Tiziano Mucciante e l'ex presidente del Fondi Ciarlone, hanno a che vedere con la Ternana?
"Ciarlone non c'entra nulla, sta a Fondi e non so come sia venuto fuori. Il primo è un magazziniere che credo possa venire a lavorare qui, ma non certamente di Fondi, Mucciante so che ci sono contatti ma non so bene a cosa abbiano portato, ma non per giocare".

Che rapporto avete con l'ASD Fondi?
"C'è un errore di fondo: i ragazzi che giocano con la maglia della Ternana sono una squadra giovanile locale, che nulla ha a che vedere col Fondi. Io ho solo regalato loro le magliette, finisce qui".

Fabi: "Due chiarimenti. Rispetto agli schiaffi nel confronto coi tifosi, nessuno ha preso schiaffi ma sono stati vittime di violenza verbale. Altro piccolo chiarimento, riguarda la denuncia alla Polizia Postale, che in realtà poi è un esposto, che non è stato fatto alla fine, perchè mi sono accorto che su certe frasi stupide ci sono nomi e cognomi, e non è mia intenzione mettere nei guai qualcuno che preso dall'impeto ha scritto qualcosa di stupido".

 

La conferenza integrale del patron
Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 13 febbraio 2018 alle 11:35
Autore: Marina Ferretti
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