"Venghino siori, venghino! Altro giro, altra corsa"!
Chi, come il sottoscritto, era solito da ragazzino passare interi pomeriggi in quella specie di parchi di divertimento girovaghi che al tempo erano i famosi "autoscontri" (in più c'erano solo i famosi "calci-in-culo", ovvero la giostra, e nient' altro), si ricorderà certamente di questo ritornello, accompagnato dal suono della campanella, che l' addetto alla biglietteria ripeteva al termine di ogni corsa.
Allora, ricapitolando: gli autoscontri, la giostra (usiamo questo termine, va, che è meglio...) e poi ci metto pure il carrozzone dove alloggiava il personale...
A questo punto, non vi viene in mente qualcosa...?
Non notate una curiosa somiglianza con i personaggi che attualmente stanno affollano (incasinando?) il Palazzo del Calcio italiano?
A voi lettori la scelta di identificare i vari protagonisti della tragicommedia in onda ormai da più di due mesi ora con l'uno, ora con l' altro dei giochini delle "carrozzelle" di cui sopra (noi le chiamavamo così)...
Del resto, l' analogia ci sta tutta: l' auto-scontro feroce tra i vari soggetti deputati a cercare di sbrogliare questa matassa sempre più intricata, i calci nel dietro che gli stessi si scambiano più o meno metaforicamente un giorno si, e pure l' altro e - dulcis in fundo - il "carrozzone" in senso lato che è diventato l' establishment del calcio nostrale...
Fatto sta che per la prima volta a memoria di sportivo siamo arrivati praticamente all' inizio dell' autunno e ancora non si riesce a capire quali saranno i format dei campionati "professionistici" (o presunti tali) di serie B e di serie C!
Semplicemente ridicolo!
Senza poi tener conto del gravissimo danno che stanno sopportando società, tecnici, calciatori e tifosi a causa di questa telenovela senza fine.
In effetti, come sarà possibile riallinere senza conseguenze il rendimento di una squadra partita con mesi di ritardo, rispetto a quello di tutte le altre formazioni già calate da tempo nella realtà del campionato?
E come si può pensare che la nostra Ternana, nel caso di relegazione in serie C, possa rispettare sin da subito e senza problemi il proprio ruolo di "obbligata a vincere", con un parco giocatori completamente rinnovato e la miseria di sole tre partite ufficiali disputate?
Idem, anzi peggio, nel caso, molto ipotetico invero, di ripescaggio in serie B, visto che, oltretutto, si renderebbe inevitabilmente necessario rimpolpare la rosa con almeno altri due o tre elementi di categoria con tempi tecnici e regolamenti tutti da decriptare.
Siamo dunque in un vicolo cieco.
E tutto questo grazie al pressapochismo disarmante, all'incompetenza più profonda, alla conflittualità imbarazzante tra i vari organi federali e alla inequivocabile sudditanza che i vertici del calcio nazionale stanno palesando in maniera sfacciata di giorno in giorno!
Ed ora ci mancava pure la notizia deflagrata ieri nel pomeriggio nella quale si è annunciata la revoca della misura cautelare emessa dal Tar, con fissazione di nuova udienza di merito per il giorno 26 settembre.
Come dire: un' autorevole autorità giudiziaria che nel giro di pochi giorni sconfessa se stessa... oltretutto in assenza di elementi di grave ed eccezionale novità, creando così un precedente assolutamente discutibile.
E l'udienza davanti al Collegio di Garanzia del CONI è stata conseguentemente spostata al 28 ottobre ed eventualmente al 1 ottobre in caso di format decretato a 22 squadre del campionato di Serie B.
Semplicemente pazzesco! Ma tant'è...
E l' attesa snervante si prolunga...
Insomma, non c'è che dire: è proprio un gran bel casino!
E mi si perdoni il "francesismo", ma non trovo espressioni migliori di questa per descrivere meglio lo stato di totale distacco di questa allucinante situazione da quella che dovrebbe essere la normalità e la logica delle cose.
Intanto, parlando finalmente di "roba vera", alla corte di Gigi De Canio è arrivato un altro pezzo da novanta: Guido Marilungo.
Segno ineludibile della totale ed incondizionata volontà di Patron Bandecchi di voler restituire la Ternana a quei palcoscenici che merita la nostra gloriosa storia sportiva.
Possiamo criticare quanto ci pare e piace questa società; possiamo non perdonarle la umiliante retrocessione dello scorso mese di maggio; possiamo discutere sul modo inopportunamente festaiolo con cui è stata condotta la presentazione della squadra giovedì scorso; possiamo anche glissare elegantemente su qualche caduta di stile che tutti hanno notato e stigmatizzato.
Ma tutto si può dire meno che, almeno fino a questo momento, la società di via della Bardesca non abbia fatto e non stia facendo tutto il possibile per cercare di meritarsi la fiducia della tifoseria rossoverde.
E siccome io appartengo a quella schiera di soggetti che sostengono romanticamente che una seconda chance non la si deve negare a nessuno, devo riconoscere che i fatti stanno cominciando a prevalere sui pregiudizi.
E, su questa base, ritengo che si debba sempre guardare con ottimismo al futuro, per quanto nebuloso possa apparire attualmente.
Ma stavolta non certo per colpa della Ternana Calcio.
Questo almeno tutti lo devono riconoscere.
E può bastare così.
Anzi, no...
Perché mi sovviene solo ora che quel "venghino siori, venghino" di cui all'incipit di questo editoriale originariamente veniva urlato al megafono dall’uomo del circo Barnum, vestito di tutto punto e pronto per lo show, per indurre gli spettatori ad acquistare il biglietto di ingresso.
Già, il "CIRCO"...Che strano, suggestivo paragone...
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