Che il presidente non sia mai banale, crediamo non ci sia bisogno neanche di specificarlo. E che non faccia giri di parole per arrivare al punto, neanche. Alle volte anche troppo, come magari in questo caso.

Se non avete visto il video, o non sapete di cosa stiamo parlando, andate qui e ve lo guardate o ve lo leggete, così siamo in pari.

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Ora cerchiamo di analizzare la questione, lasciando spazio ai fatti e non alle emozioni. Intanto Bandecchi rivendica con forza il suo operato. Una squadra che non valeva una “mazza” ora vale più di 20 milioni di euro, grazie al suo intervento. Il bilancio è di 30 milioni di euro a fronte degli 8 di quando venne acquistata, proprio da Unicusano. Addirittura parla di orgoglio ridato alla piazza, di equilibri diversi in regione grazie proprio ai risultati sportivi. Il fatto che ora valga 20 milioni è un fatto, visto che questo verrà pagata. Soldi che verranno incassati da Unicusano. E nessuno infatti ha mai messo in dubbio le sue qualità di imprenditore. Ne ha spesi certamente di più di 20 per far crescere questo valore, tanto è vero che lui stesso dice che ce ne vogliono un bel po’ per mantenere questo livello, a cui lui “ci ha abituato bene”.

Un livello al quale però la Ternana era. Al quale la Ternana (negli anni di gestione Agarini) era stata, all’inizio degli anni 2000, fra alti e bassi. Livello al quale sotto la gestione Longarini ambiva ma forse non è (quasi) mai arrivato: più bassi che alti, un rapporto con la piazza pessimo… ma è anche vero che appena prima la sua acquisizione, nonostante le spese decisamente più contenute, la Ternana aveva ottenuto una promozione, aveva in animo di fare il centro sportivo e ha avuto l’ambizione (decisamente più sopita) di andare in A, prima o poi. Certo Bandecchi ci ha messo una verve diversa, si è impegnato in prima persona. Ha diviso l’opinione pubblica con i suoi modi: la Ternana ha avuto un’impennata mediatica senza precedenti. Nei risultati si è visto meno, ma la progettualità (stadio/clinica, centro sportivo, settore giovanile) lo sta a testimoniare. Oltre ad essere diventata una solida realtà della B, dove giocatori e allenatori venivano volentieri (e non solo per il compenso). Se il bilancio della Ternana dice 30 milioni di euro (e non abbiamo dubbi) quello che è cambiato poco è la voce entrate: ed è stata qui la grande forza di Bandecchi. Sostenere spese che la precedente gestione non avrebbe garantito, arrivando a dei risultati leggermente superiori. Con delle ambizioni e progetti eccellenti.

Ogni presidente degli ultimi 25 anni della Ternana ha vissuto (almeno) una retrocessione e (almeno) una promozione. C’è chi ha inseguito la Serie A in maniera aperta, chi ha preferito pensare alla salvezza. Tutti hanno avuto stagioni altalenanti e l’affetto per la squadra è rimasto sempre lo stesso: non le presenze allo stadio.

Poi c’è all’interno della difesa del suo operato c’è la difesa del prossimo compratore. Il processo preventivo ai potenziali compratori non è andato bene a Bandecchi. Ci mette la sua faccia: ha sempre detto che avrebbe lasciato la Ternana in mani serie e non permette che questo non venga creduto. “Chi ha 24 milioni per comprare la Ternana non può essere trattato come un criminale”. Il riferimento non può che essere ai nomi che sono usciti ieri (Guardascione e Di Lauro) che non hanno avuto - finora - un buon impatto con la piazza. Informazioni frammentarie, casi di omonimia non ragguardevoli e due tentate acquisizioni (Foggia e Viterbese) che non sono andate a buon fine. Noi crediamo che se la città esprime dei dubbi, dopo essersi informata sommariamente, fa bene. E’ naturale. Probabilmente i dubbi sono gli stessi che si sono posti Bandecchi e Ranucci quando hanno iniziato a parlare con tanti pretendenti. E che loro hanno già fugato - se venderanno poi a Di Lauro e Guardascione - e che allora dovranno indicare come a chi ora è scettico. Senza per forza urlare o imporre la propria idea. Anche se su una cosa siamo d’accordo: se Bandecchi ci ha messo la faccia, è lui il garante per la Ternana e per la città. Quindi, per come ha gestito economicamente finora la Ternana, non c’è da preoccuparsi. Poi - ricordiamo allo stesso presidente - come era nato il rapporto fra lui e la piazza, il giorno del suo arrivo. Ci è voluto del tempo per instaurare feeling, posto che sia sbocciato con tutti. Magari ci vorrà lo stesso tempo per conoscere i nuovi, chiunque essi siano. Nonostante le lettere di presentazione dell’attuale proprietà.

Ci permettiamo però di dare un consiglio non richiesto. In questi giorni in città non si parla d’altro che della cessione. Di pakistani, di inglesi, di cordate, di italo americani. Di fondi, di banche di investimento. Di closing, di signing, di bilanci. Non si è parlato del derby, non si è parlato di arbitri, degli assenti. Ci sembra che ci sia in atto una completa deresponsabilizzazione rispetto a una situazione difficile che si è venuta a creare (certamente non per volontà di nessuno). Bisognerebbe in qualche modo tranquillizzare la piazza, non attaccarla. Non necessariamente in prima persona, quindi attraverso Instagram. Magari attraverso l’espressione della proprietà a Terni. Questa Ternana rischia di sbandare ancora di più, dopo averlo fatto nel derby. Già è una squadra che non ha trovato continuità… figuriamoci ora. Oppure pensate che allenatore e giocatori siano sotto una bolla e siano con la mente sgombra per affrontare il Cittadella. Non si può fare finta di niente: ci aspettavamo (anche mediaticamente) una comunicazione diversa, della difesa del proprio operato, senza inficiare nulla della trattativa. Ci sembra invece che tutti si sentano coinvolti e che tutti stiano pensando al futuro e non al presente. 

Bisognava forse spiegare il tutto, magari per l’ennesima volta, senza esacerbare gli animi, senza necessariamente attaccare. Ma ricondurre tutto a una “normale” transazione. Se così è. Questa agitazione, probabilmente, sortirà l’effetto contrario. Forse bastava dire (per l’ennesima volta): restate tranquilli, sono io il garante. Che non abbiamo dubbi sia la verità. Altrimenti non sarebbe rimasto, Bandecchi, candidato sindaco e non si sarebbe ancora impegnato per la comunità ternana. Bandecchi continuerà a vivere Terni: lo farebbe lo stesso sapendo di fare un torto alla “sua” Ternana? Questo è il messaggio che avremmo voluto sentire. Non sentirsi dire che la città è immatura. Perché proprio perché la Ternana nel cuore dei rossoverdi, vale anche più di 30 milioni. E perché se deve passare di mano, vogliamo essere sicuri che le mani siano altrettanto salde.

Sezione: Copertina / Data: Gio 23 febbraio 2023 alle 13:26
Autore: Ternananews Redazione
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