In queste ore doveva essere osannata la squadra che ha ottenuto già due record: cinque vittorie in altrettante gare all'inizio di campionato e sette successi in trasferta. Invece il presidente conquista, legittimamente, i titoli per altri motivi, uno comportamentale, l'altro dialettico. Nel primo caso da verificare ciò che è stato segnalato a Potenza con il litigio tra il presidente e il delegato della Procura Federale. Tra l'altro, secondo alcune fonti, avrebbero assistito alla scena anche alcuni agenti della Digos che starebbero cercando di ricostruire l'accaduto. 
A parole si è scagliato contro il Decreto Fioramonti reo di voler legare alcuni corsi solo alla presenza in aula e non più telematicamente. Ciò, lascia intendere Bandecchi, significherebbero meno entrate e di conseguenza la possibilità che a giugno non garantisca più il mantenimento della Ternana. Fermo restando che questa considerazione ci può stare, perché esternarla dopo il successo col Potenza e non prima? In questo momento nessuno a Terni vuole destabilizzare l'ambiente. Anzi mai come in questo momento tutti gli attori sociali interessati al rossoverde si stanno coalizzando perché capiscono che l'attuale fase è determinante. Ed ecco allora che il presidente torna su Instagram dichiarando: «La squadra deve essere all'altezza in considerazione del fatto che in casa non ha mai brillato particolarmente. Dovremmo essere più cattivi, cinici». E siccome di partite consecutive al Liberati ce ne saranno due, dopo il Rende il recupero col Rieti, «Dobbiamo essere in tanti allo stadio». Insomma un Bandecchi stile Dr. Jekyll e Mr. Hyde. 

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mar 14 gennaio 2020 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Ternananews Redazione
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