I l Tar toglie, il Tar dà. Venerdì il tribunale amministrativo del Lazio aveva spento le speranze di Avellino, Santarcangelo e Como, che per motivi diversi chiedevano di tornare nel calcio professionistico. Ieri ha riacceso quelle delle cinque società che aspiravano – anzi da ieri aspirano – a trovare un posto in Serie B.  La battaglia non è finita e non esclude nuovi colpi di scena. La decisione con cui il Collegio di garanzia del Coni l’11 settembre aveva bollato come «inammissibili» i ricorsi contro il provvedimento della Figc che bloccava i ripescaggi e fissava la B a 19 squadre, ieri è stata cautelarmente «sospesa» dalla presidente della sezione Prima Ter del Tar del Lazio, Gabriella De Michele. Tornano a sperare tutte e cinque, Pro Vercelli, Ternana, Siena, Catania e Novara. Almeno fino al 9 ottobre, quando la De Michele ha fissato la trattazione collegiale dei ricorsi in camera di consiglio. Il «merito» è di piemontesi e umbri, gli unici a rivolgersi al Tar dopo che il Tribunale federale, cioè il primo grado della giustizia sportiva cui li aveva rimandati il Coni, ha fissato l’udienza al 28 settembre. Troppo tardi: se avessero cominciato il campionato di C, non sarebbero più potute tornare indietro, e gli sarebbe rimasta solo la strada del risarcimento dei danni. È il ragionamento che hanno fatto i legali della Pro Vercelli, Cesare Di Cintio e Flavia Tortorella: a differenza dei colleghi che assistono la Ternana, infatti, loro nella propria istanza al Tar hanno chiesto di sospendere anche le partite della società ricorrente, «o al limite di quei club— hanno scritto nel ricorso — che tuttora in forza dei contenziosi pendenti reclamano il diritto di essere ripescate in Serie B o hanno presentato analogo ricorso al Tar».

Sezione: Rassegna stampa / Data: Dom 16 settembre 2018 alle 11:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TernanaNews
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