Felipe Avenatti annovera una serie di record. Dal maggior numero di presenze di un giocatore straniero nella storia delle Fere (davanti a Frick e Ostromann) al maggior numero di convocazioni nell’ultimo biennio, ossia 83 su 84, con una sola gara saltata, quella di Brescia dello scorso 25 aprile (per squalifica). Senza contare il peso specifico dei gol realizzati, tutti arrivati in coincidenza con pareggi e vittorie tra ultima e penultima stagione (con la sola eccezione di quello segnato nella gara persa a Vicenza sul finire dello scorso campionato). Ma il dato più importante e significativo riguarda le reti siglate nelle trasferte vittoriose e fondamentali per evitare la retrocessione di Modena (16 maggio 2015, con Tesser in panchina), Como (primo maggio 2016, con Breda allenatore) e Ascoli (giovedì scorso, sotto la guida tecnica di Liverani). Nell’annata appena andata in archivio si registrano 41 convocazioni, una sola panchina (nel derby perso al “Liberati” contro il Perugia, incomprensibile il suo mancato impiego nel finale di gara da parte di mister Gautieri), 9 presenze come subentrato e 31 come titolare, con 8 reti su azione (contro Trapani, Cesena, Novara, Virtus Entella, Salernitana e Ascoli) e 4 su rigore (contro Pisa, Spezia, Frosinone e Avellino). Gol “pesanti”, che fruttano 22 punti in quanto distribuiti in 10 partite terminate con 4 pareggi contro Trapani, Cesena, Spezia e Frosinone e 6 vittorie contro Novara (doppietta), Virtus Entella (doppietta), Salernitana, Ascoli, Pisa e Avellino.  

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mar 23 maggio 2017 alle 11:30
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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