Gli anni che vanno a cavallo tra il vecchio ed il nuovo millennio rappresentano per l’ambiente rossoverde un periodo dove è accaduto un po’ di tutto, dove nell’arco di otto anni circa si sono succedute situazioni estreme che vanno dalla gioia di una promozione alla grandissima delusione per una retrocessione in gran parte inaspettata.
Dentro a quei due estremi ci ritroviamo un cambio societario, una retrocessione amarissima con il successivo ripescaggio, tanti allenatori succeduti sulla panchina rossoverde, molti giocatori di qualità con i quali si è puntato a campionati di vertice ed addirittura un campionato che, al termine del girone di andata, vedeva la Ternana nelle prime posizioni in classifica, con la concreta opportunità di promozione in serie A e finita con la cocente delusione del sogno sfumato.
Tutto questo appena descritto accadde sotto la dirigenza dell’imprenditore Agarini, il quale rilevò la Società rossoverde durante la stagione 1997-’98 dall’allora presidente Gianni, il quale aveva portato le Fere in C1 nella stagione 1996-’97, grazie a Mister Del Neri, e sempre con il mister friulano si apprestava a vincere il secondo campionato di fila, riportando così la Società nella categoria, la serie B, che aveva lasciato al termine della stagione 1992-’93, quando ci fu il fallimento con la gestione Gelfusa, con la conseguente radiazione dai campionati professionistici.
Abbiamo incontrato questa volta non un ex-calciatore di quegli anni ma un protagonista delle vicende societarie di quella gestione appena descritta: il Dr. Franco Mangialardi.
Il Dr. Mangialardi arrivò, come abbiamo detto, nella Società Ternana con il passaggio di proprietà al gruppo Agarini, nel Marzo del 1998, e ricoprì la carica di Vice-Presidente vicario prima e di Consigliere di Amministrazione poi.
Rimarrà nella Società rossoverde per tutta la gestione Agarini, cioè fino alla stagione 2004-’05, quando la società passerà di mano e verrà ceduta all’imprenditore marchigiano Longarini.
Oggi il Dottor Mangialardi mantiene un rapporto molto stretto con la nostra amata Terni e spesso torna in quella che è diventata la sua città adottiva.

 

1) Nel Novembre 1997 il Gruppo Agarini acquista la maggioranza delle azioni societarie dal Presidente Gianni. Quali furono le dinamiche che portarono il Dottor Agarini a tale operazione?

Durante la privatizzazione di AST ebbi modo di conoscere il Dr. Enrico Micheli, al tempo Direttore IRI. Micheli, tifosissimo della Ternana, mi parlò a lungo della Società rossoverde. Attraverso la sua descrizione compresi ancora meglio il legame tra la città di Terni e la squadra di calcio. Decisi così di proporre al Dr. Luigi Agarini di intervenire. Egli accettò la mia proposta di assumere, in due fasi successive, la proprietà della Società Ternana calcio.

2) Alla prima stagione, anche se subentrati, subito la grande soddisfazione di vincere un campionato. La Ternana, con la vittoria nella finale play-off (Ternana-Nocerina 1-0, d.t.s., il 14-06-1998), conquista la serie B.
Che ricordi ha di quella giornata entusiasmante?

Ricordo l’immensa gioia della gente, dell’intera città. Mi sentii ternano tra ternani. Ricordo la commozione sincera di Agarini. E compresi che, al di là delle emozioni di tutti a Terni, i veri appassionati erano i tifosi che si recavano a vedere la partita pagando il biglietto. Spesso fui sorpreso che a Terni chi aveva maggiori possibilità economiche voleva essere omaggiato di biglietti gratis.

3) Tecnico di quel campionato era Mister Del Neri. Che tipo di allenatore era?

Mister Del Neri mi colpì per la sua incredibile dedizione al lavoro. Stava sul campo di gioco da mattina a sera. Un vero professionista e una persona molto seria.
Come nota di colore ricordo la sua dieta. Si nutriva, a mio avviso, di un’autentica “bobba”. Per me assolutamente immangiabile! Se si pensa poi che la cucina ternana è famosa per essere veramente di primo livello…incredibile!

4) Nell’estate successiva Mister Del Neri lascia la Ternana per trasferirsi all’Empoli in serie A. Una scelta condivisa o “subita”?

A quanto mi venne dato di sapere la decisione venne presa dal Dr. Agarini; fu cioè una sua personale scelta.
Iniziò un periodo in cui si avvicinarono al Dr. Agarini determinati “consiglieri” del calcio nazionale. “Gente” che non mi è mai piaciuta. Quindi io fui sorpreso dalla decisione.

5) Per la sua sostituzione fu scelto Mister Cuccureddu. Di chi fu la scelta?

Anche in questo caso la scelta fu ovviamente del Dr. Agarini.
Il suggerimento, cioè la scelta di Cuccureddu, supposi che fosse un’idea dei “consiglieri” di cui sopra.

6) Purtroppo le cose non andarono come si sperava e dopo dieci giornate ci fu il ritorno di Mister Del Neri, a sua volta poi sostituito da Mister Guerini.
Che ricordo ha di quella stagione? (ricordiamo la salvezza arrivata all’ultima giornata contro l’Andria, con l’episodio della monetina che colpì l’allenatore dei pugliesi Rumignani)

Iniziò una fase di confusione. Il Dr. Agarini era diventato il “miele”. Aveva una grande voglia di far fare un salto di qualità alla Società e fu a quel punto che si fecero avanti una serie di “esperti”, che io consideravo solo interessati alle potenzialità finanziarie del Dr. Agarini. Il Dr. Agarini per la sua qualità umana e per il suo amore nei confronti della Ternana avrebbe meritato ben altro, altra gente con cui entrare in relazione. Ma il mondo del calcio era quello che era. Io non ho mai più stimato quel mondo. Salvo eccezioni ovviamente.

7) Anche la stagione successiva, 1999-’00, un cambio di allenatore. Il tecnico Guerini sostituito da Mister Burgnich.
Un campionato tranquillo. Società soddisfatta o si aspettava qualcosa di più?

Vi è un periodo che ricordo con piacere: il tempo in cui si istaurò un rapporto di stima ed amicizia con Del Neri, Burgnich, Bolchi. Un tris di allenatori veramente formidabile, al di là dei risultati. Non che altri allenatori non fossero da me ritenuti all’altezza. Il fatto era che ero legato ai tre menzionati da un comune sistema di valori sul piano umano.

8) Nella stagione 2000-’01 sulla panchina rossoverde arriva Mister Agostinelli il quale “infiamma” subito la piazza con la sua Ternana “arrapante”. Purtroppo anche in questo caso il sogno della tifoseria della conquista della serie A sfuma. Che ricordi ha di quell’annata?

Con Mister Agostinelli è vero che si vide un gioco appassionato, con aspetti di bel calcio, ma non trovai tuttavia una risposta, visti i risultati negativi. Di tutto ciò non me ne capacitavo.

9) La stagione 2001-02 viene ricordata come una di quelle più deludenti del nuovo millennio, con diversi cambi di panchina (Agostinelli, Tobia, Bolchi).
Purtroppo infatti al termine del campionato, dopo una partita “incredibile” (Bari-Ternana 2-1, del 02-06-2002), la Ternana si piazza al quart’ultimo posto, con relativa retrocessione in serie C1. Fortunatamente poi ci sarà il ripescaggio per via del fallimento della Fiorentina.
Che ricordi ha il dirigente Mangialardi di questi episodi descritti?

Espressi al Dr. Agarini la mia perplessità circa il continuo cambio di allenatori. Mi feci però un pò da parte anche perché molto impegnato nelle attività manageriali. Peraltro erano entrati nella Dirigenza altre personalità del Gruppo Agarini.
Mi si chiede, tra gli altri, di Mister Tobia: un vero appassionato della Ternana. Una persona veramente rispettabile.

10) Stagione 2002-’03, si cambia ancora. Sulla panchina arriva il tecnico Beretta e tanti giocatori di qualità. Un campionato di vertice ed al termine la Ternana si piazza ancora in settima posizione.
L’esperienza della stagione precedente aveva insegnato qualcosa?

Tanti giocatori di qualità. E’ vero. Ma a volte non basta solo la qualità professionale. Il mio ideale di giocatore era rappresentato dall’amore per la maglia, per la storia, l’identità di un Società.
Mister Beretta era molto apprezzato nell’ambiente. Un allenatore predestinato, mi si diceva destinato ad un importante ruolo nell’ambiente calcistico.
Nel contempo continuavo ad esprimere al Dr. Agarini qualche mio disappunto circa alcune scelte e/o decisioni.

11) Dal 2000 al 2003 la carica di Direttore Generale venne ricoperta da un personaggio che tutti i tifosi ternani ancora rimpiangono: Paolo Borea. Ci vuole parlare chi era Borea? Di chi fu questa scelta?

Accolsi con interesse la scelta del Dr. Borea. Avrebbe dovuto dare una “sistemazione” a tutta l’organizzazione societaria. Proveniva da esperienze di primo livello. Ebbi l’impressione di una persona di squisita educazione, tratti da gentiluomo.
Il suo impegno non ebbe, a mio avviso, i risultati sperati.
La Società però non “fotografava” più la “personalità-Agarini”. Mi sfuggiva il suo “andamento”.

12) Il campionato successivo, 2003-’04, da tutto l’ambiente rossoverde viene ancora ricordato come quello della “grande beffa”. Infatti dopo aver terminato il girone di andata tra le primissime posizioni, alla fine del campionato la Ternana si ritrova ancora una volta in settima posizione, prima delle escluse per la promozione in serie A (quell’anno erano previste cinque promozioni dirette e lo spareggio con la quart’ultima di A, che fu il Perugia).
Come se lo spiega questo incredibile triste finale?

Arrivarono tempi difficili. Pessimi. Un profondo dispiacere per i risultati. Un rammarico per il Dr. Agarini, i tifosi, la città.
Il Dr. Agarini continuava ad investire, si prodigava oltre le sue possibilità finanziarie. In seguito il Gruppo Agarini pagò le conseguenze di questi dispendiosi finanziamenti, che peraltro non avevano garantito il successo della Ternana Calcio: il sogno era stato quello della Ternana in Serie A.

13) L’autunno 2004 vede la cessione della Società Ternana all’imprenditore marchigiano Longarini.
Come andarono le trattative per la cessione?

Non ebbi modo di seguire la cessione. Una situazione troppo dolorosa di cui mi sentivo in parte responsabile.
Un retroscena? Il Dr. Agarini non era più nella condizione di finanziare un’attività sportiva. Per amore della Ternana aveva consumato parte delle sue finanze. Molti falsi “consiglieri” lo abbandonarono. A Terni nessun imprenditore si fece avanti per dare una mano. Sparirono tutti quelli del “biglietto omaggio”. Solo una persona, una vero imprenditore, un vero signore, si presentò ad Agarini offrendo il suo supporto possibile: Adriano Garofoli.
E rimase l’amore, la condivisione dei veri tifosi.

14) Durante la sua gestione della Società, venne presentato il progetto della “Città dello Sport”. Purtroppo i ternani ancora sognano quell’idea. Ci vuole parlare di cosa sarebbe stato e del perché non fu più realizzato?

Il Dr. Agarini ebbe la prima idea. Un’idea che in tanti hanno copiato in Italia. Io la sviluppai in termini progettuali. Il Progetto della “Città dello Sport” era quello di creare un supporto strutturale, commerciale, finanziario alla Società calcio ma anche quello di favorire una nuova qualità dello sviluppo per la Città e il Territorio ternano. Ridisegnava in parte il volto di una zona, un quartiere, un ambiente sociale.
Un “Progetto” come “motore” di iniziative che avrebbe agito da stimolo per ulteriori interventi con vari soggetti locali e nazionali. Il “Progetto” non ebbe successo: tante le opposizioni, stranamente anche da parte di soggetti ternani. Negli anni a venire si festeggiò a Torino lo “Stadium”. Qualcuno si ricordò del “Progetto Agarini/Mangialardi” per Terni.

15) Chi è stato, secondo lei, il giocatore di maggiore talento che ha avuto la Ternana durante la gestione Agarini?

Il miglior giocatore? A mio avviso, senza ombra di dubbio: Miccoli.

16) E chi fu, sempre secondo lei, l’allenatore più preparato che ha avuto la Ternana in quegli anni?

Anche in questo caso la risposta è secca e convinta: Del Neri.

17) Che giudizio ha oggi il Dottor Mangialardi di quell’esperienza da dirigente rossoverde?

Avrei voluto fare di più e di meglio. Anche grazie alla Ternana si rafforzò il mio amore per la città. Il “legame” è molto forte, anche perché in città vive ed opera mia figlia Manuela, le mie nipotine Emma ed Angelica, mio genero Valentino Carboni. Spesso di possono incontrare nell’assistere alle partire della Ternana. Quindi un motivo in più per amare Terni.

18) Che ricordi ha della tifoseria rossoverde? Come si rapportava con essa il Dottor Mangialardi?

La tifoseria della Ternana…
Amano pazzamente la squadra e la amano nei momenti belli e anche in quelli meno belli. Amano perché sanno amare, senza se e senza ma!
La mia non è un’affermazione per attirare l’attenzione ma una precisa convinzione.
Spero di incontrare un giorno i tifosi allo stadio per ringraziarli della fiducia espressa negli anni passati e per richiamare il ricordo doveroso verso il Dr. Luigi Agarini, che ebbe veramente a cuore il destino della Società. Amò la Ternana come un vero tifoso delle “Fere” sa amare.




 

Dott. Mangialardi in rossoverde:

1997-’98: Vice-Presidente vicario
1998-’99: Vice-Presidente vicario
1999-’00: Consigliere
2000-’01: Vice-Presidente
2001-’02: Vice-Presidente
2002-’03: ???
2003-’04: Vice-Presidente vicario (fino ad Aprile 2004)

Marco Barcarotti

(intervista realizzata nel Gennaio 2019)

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Sezione: News / Data: Lun 11 febbraio 2019 alle 16:00
Autore: Ternananews Redazione
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