Abbiamo raggiunto al telefono Luca Marchetti, giornalista Sky, ternano, in questo periodo molto impegnato con la trasmissione di calciomercato in onda su Sky tutte le sere. Ma anche lui, dagli schermi della tv satellitare, ha affrontato il discorso Ternana, nella "raffica" di mercato.
Che idea ti sei fatto Luca di questa vicenda?
"Conoscendo come ha operato la società, soprattutto negli ultimi tempi, era soltanto una questione di tempo che Panucci venisse esonerato. La conferenza stampa post Pordenone era troppo diretta da digerire per Longarini".
Ma ti aspettavi che andasse vi anche Larini?
"Si. Non solo me lo aspettavo, sapevo che aveva chiesto di poter parlare del suo futuro con la società. Quindi era solo questione di tempo. E devo aggiungere che a mio avviso la Ternana ha perso un'altra opportunità".
Cioè?
"Io conosco sia Panucci (abbiamo lavorato insieme) che Larini (che ho avuto modo di apprezzare per la pacatezza e la riservatezza). Insieme avrebbero potuto dare quel giusto mix di esuberanza e moderazione, esperienza internazionale e organizzativa, che poteva far crescere una società che si dice ambiziosa come la Ternana. Christian lo sanno tutti che ha un carattere difficile, ma ha maturato da giocatore (e poi da allenatore, insieme a Capello) delle competenze e delle capacità quasi uniche. Panucci è un campione che ha voglia di mettersi in gioco e aveva scelto di farlo a Terni. E se bisogna parlarci un'ora in più per crescere io l'avrei fatto volentieri. Pensavo che questa fosse l'idea di fondo di Longarini: "approfittare" di queste professionalità".
Ma secondo te perché sono stati mandati via entrambi?
"Perché avevano rotto con lui, con Longarini, semplice. Lui nella lettera mi pare sia stato molto chiaro. Anche troppo".
E le spiegazioni di Longarini ti hanno convinto?
"No, per niente".
Come mai?
"Sarebbe veramente lungo spiegarlo nel dettaglio, ci provo e cercherò di essere il più chiaro possibile (oltre che breve). In 40 giorni è stato completamente ribaltato un progetto tecnico: dove è la coerenza? Io non sono affatto convinto che per guidare una società non bisogna mai discutere le disposizioni che arrivano dall'alto. Che c'entra... In alcuni casi è giusto essere rigidi: ma la dialettica fa parte della vita. Bisogna confrontarsi per crescere, bisogna parlare con la gente. Io ho la fortuna di poter vivere da spettatore privilegiato da vicino le vicende delle grandi società: succede all'ordine del giorno che ds, allenatore o presidente possano non pensarla allo stesso modo, che ci siano prese di posizione pubbliche o private molto forti. Ma raramente si arriva all'esonero (magari nei casi di divorzio si trova una strada comune, consensuale). Mai mi era capitato che un presidente non parlasse neanche una volta con il suo allenatore. Adesso Longarini può anche aver da fare e ci mancherebbe pure. Ma così mi pare eccessivo non trovi? Berlusconi Presidente del Consiglio parlava con i suoi allenatori dirigenti e giocatori, Lotito di cui si dice non dorma la notte pensa spessissimo in prima persona alla squadra. Per non parlare delle squadre gestite da proprietà straniere: addirittura ci vengono da Boston, da Nanchino, dalla Thailandia per parlare con i giocatori, dirigenti e allenatori. Di persona e non solo al telefono. Roma, mi pare un po' più vicina e le telefonate (o gli sms) non sono neanche su estero. E poi anche la storia della gestione...".
Cioè?
"È anche normale che Longarini (a parte le battute) non abbia il tempo che vorrebbe. Ma mi chiedo io perché non affidarsi a dei professionisti di cui si fida? Comanda il direttore generale? D'accordo. Ma che sia un interlocutore che possa dare delle risposte certe, che possa risolvere i problemi, che sia competente della materia, che abbia dimestichezza con il calcio e con gli uomini. Un uomo di calcio. Lo scelga lui. Ma che abbia fatto calcio, ad alto livello, come alta è l'ambizione della sua famiglia. Oppure chiunque può fare ogni lavoro? Non è mica facile fare il capo... Non tutti sanno farlo o possono farlo. Non si dipende solo dai risultati... Il calcio ha un equilibrio strano, particolare. Poi vogliamo ribaltare un concetto? E se la squadra fosse dei ternani? Non si dice così, generalmente nel calcio? E allora che Longarini renda conto alla tifoseria e alla stampa. Ma non per mail... Scrive bene, benissimo. Ma in certe occasioni è meglio guardarsi in faccia".
Quindi secondo te come va a finire?
"Non lo so ma mi pare l'ennesimo atto di una piece teatrale senza fine, purtroppo con un copione abbondantemente prevedibile ma non per questo meno ricco di colpi di scena. La Ternana è senza ds e direttore a Ferragosto. Secondo voi è normale? Longarini dice di essere soddisfatto della stagione passata e di aver commesso due grandi errori. Io sinceramente ne ho visti molti di più. Anche incomprensibili. Stavolta ha spiegato perché Acri è stato allontanato (insubordinazione) senza tener conto di tutto quello che di buono aveva fatto precedentemente. La vicenda Masi non ha ancora una spiegazione. L'acquisto e la gestione di Falletti e Avenatti ha avuto molti punti poco chiari. Così come le mancate proposte di rinnovo ai giocatori simbolo dello scorso anno e tanti altri interrogativi che sono rimasti insoluti. Non è stato più visto in città, né tantomeno con la squadra. Ora riniziamo con un copione già visto e spero non con una fine già nota. Ma obiettivamente le premesse non sono buone. Se l'obiettivo iniziale erano i playoff forse si è sbagliato strategia. Speriamo tutti di sbagliarci".

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 13 agosto 2016 alle 11:00
Autore: Redazione TernanaNews
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