È uno dei momenti più difficili della stagione per la Ternana, senza dubbio.

Pochesci sa che quasi tutto dipende dalla partita contro la Pro Vercelli. D’altronde lo stesso Bandecchi, pubblicamente, aveva detto che avrebbe dato a tutti, allenatore compreso, le 4 partite che mancavano alla fine del girone d’andata. Le prime due sono passate e la Ternana oltre ai complimenti ha raccolto un punto. Ma a Bandecchi i complimenti non interessano, perché anche se la partita persa a Palermo è figlia di episodi non sono arrivati i punti. Ora mancano Pro Vercelli e Avellino. Saranno queste due le partite che decideranno il futuro della Ternana, quelle che possono far arrivare un sospiro di sollievo e progettare con più calma il futuro.

Purtroppo però in questi giorni si è parlato molto di questioni legate alla panchina piuttosto che alla partita di per sé. Non solo fuori dal campo. Di possibili sostituti (gira il nome, non certo appetitoso, di Mariani che ha già sostituito Pochesci al Fondi). È evidente che se non arrivano i risultati qualcosa deve essere messo in discussione, ma allora ci appelliamo anche noi a quella unità di intenti che Bandecchi ha sempre sbandierato. Deve essere dimostrato con i fatti. Magari invece di parlare di serie A (ne parliamo a parte) potrebbe difendere la squadra magari da scelte arbitrali come quella di Palermo, discutibili.

Prima la partita, poi le chiacchiere. Di chiacchiere finora ne sono state fatte tante, anche dentro lo spogliatoio. Anche con la presenza di Bandecchi che ha voluto guardare i giocatori in faccia per saggiarne la reazione. Il contenuto rimane top secret, come è giusto che sia, ma quando ci sono tanti confronti significa che le cose da dire sono tante.

La Pro Vercelli, che peraltro l’allenatore lo ha cambiato, è alle porte. Ed è un crocevia fondamentale per il futuro della Ternana. Fondamentale. E non per la serie A che sogna Bandecchi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 18 dicembre 2017 alle 19:00
Autore: Redazione TernanaNews
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