"Chiedo ai tifosi di sostenerci nei 90 minuti contro l’Entella perché da giocatore so quanto sia importante". Suona la carica Michele Rigione, arrivato all’Unicusano Ternana nel mese di gennaio e al suo esordio domenica scorsa nella sfortunata trasferta di Cesena. L’umiltà è la chiave per uscirne, secondo il difensore napoletano classe 1991 di proprietà del Chievo che ha già vissuto una situazione simile – con un lieto fine – due campionati fa a Lanciano.

Michele, che clima si respira dopo la sconfitta di Cesena? "Stiamo lavorando sodo, ci siamo confrontati anche con i tifosi e sappiamo che è nostro dovere dare delle soddisfazioni a tutti quelli che ci seguono".

Appena arrivato, ti sei trovato con il cambio di allenatore. Come hai vissuto questo passaggio? "Mariani lavora su concetti molto chiari e semplici, vuole giocatori umili e che sappiano correre per il compagno. Sa che in serie B giocare per gli altri è fondamentale e c’è un ottimo rapporto con lui. Al mio arrivo ho avuto un piccolo infortunio e mi dispiace non essere riuscito a scendere in campo con Pochesci perché so che puntava su di me. Nel calcio è sempre l’allenatore a pagare le conseguenze, noi dobbiamo solo pensare a lavorare per ottenere dei risultati sul campo. Quelli che ora ci servono".

Su quali aspetti bisogna puntare per reagire? "Dobbiamo ragionare da ultima in classifica, facendolo diventare un nostro punto di forza. Bisogna lottare fino in fondo per togliersi da questa situazione di classifica".

Cosa accadde due anni fa Lanciano? "Affrontammo la stessa identica situazione: D’Aversa fu esonerato nell’ultimo giorno del calciomercato e il suo posto venne preso dall’allenatore della Primavera. Eravamo ultimi in classifica, alla fine ci salvammo con tre giornate d’anticipo grazie a un grande girone di ritorno. L’aspetto importante fu il cambio di mentalità: bisogna calarsi in questa realtà e pensare soltanto a “pedalare”".

Conoscevi già qualcuno dei tuoi attuali compagni? Che stato d’animo c'è nello spogliatoio? "Ho giocato con Tremolada nelle giovanili dell’Inter. Conoscevo anche Vitiello ma non avevamo mai giocato insieme. Paradossalmente, nonostante la sconfitta, vedo più serenità oggi rispetto alle settimane scorse e questo può rappresentare un punto a favore. Abbiamo grande voglia di riscattarci e spero che i nostri tifosi, nei 90 minuti contro l’Entella, ci aiutino a centrare finalmente questa benedetta vittoria. Ora più che mai abbiamo bisogno di loro".

Sezione: Focus / Data: Mer 07 febbraio 2018 alle 10:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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