Lacrime e dolore, grazie di tutto Firenze | Amo la Fiorentina, costretto ad ANDARE VIA: L’ANNUNCIO UFFICIALE

Un annuncio che ha spiazzato la Fiorentina ed il mondo viola, è stato costretto ad andare via: la clamorosa rivelazione

Un aneddoto che, molto probabilmente, nessuno conosceva fino ad ora e che ha spiazzato il mondo del calcio. In particolar modo i tifosi della Fiorentina che, alla fine, hanno scoperto la verità in merito al suo addio.

Un addio che, nonostante sia passato tempo, continua a far male. A distanza di tempo, però, è arrivata la clamorosa rivelazione.

Un sospiro di sollievo (per alcuni) che, finalmente, hanno scoperto la verità sul suo addio. Una partenza che, però, in molti faticano ad accettare.

Addio alla Fiorentina, arriva la rivelazione che nessuno conosceva

Intervenuto nel corso del podcast “Passa dal BSMT“, condotto da Gianluca Gazzoli, l’ex calciatore Roberto Baggio. Il “Divin Codino” ha affrontato diversi argomenti. Tra questi anche il rumoroso addio alla Fiorentina, avvenuto nel 1990, per trasferirsi a Torino. Sponda Juventus. Una rivalità, quella tra i viola ed i bianconeri, che non conosciamo di certo oggi ma che lunga da tantissimo tempo. Nonostante questo addio, però, i sostenitori gigliati continuano a nutrire grande stima di lui. Come ex calciatore e, soprattutto, come uomo.

Quel periodo il nativo di Caldogno lo ricorda molto bene. Era infortunato. Poco importava alla dirigenza juventina visto che lo vollero a tutti i costi. E così fecero. Il classe ’67 ha affermato che sarà sempre grato a quello che la Fiorentina e la città di Firenze hanno fatto per lui in quei cinque anni. Due di questi trascorsi in infermeria visto che il ginocchio non era più come quello di prima. “Nonostante non giocassi la gente mi voleva bene lo stesso. Andavo a prendere i soldi, ma non avevo il coraggio di metterli in banca perché mi sentivo in colpa e mi vergognavo“.

L’addio alla Fiorentina e quel gesto che nessuno potrà mai dimenticare

In merito al suo addio alla città di Firenze ricorda molto bene quel periodo: “Non volevo andare via, ma non perché avevo rifiutato la Juventus, ma perché volevo restare a Firenze. Mi sentivo in debito con le persone. Dopo la mia cessione ci fu la preparazione dei Mondiali di Italia ’90 a Coverciano e le persone erano avvelenate. Ci furono incidenti per tre giorni e quella cosa mi toccò molto. Il loro amore si scatenò in un inferno“.

Durante un Fiorentina-Juventus, nel periodo in cui giovava nei bianconeri dagli spalti, gli lanciarono una sciarpa. Non una sciarpa qualsiasi, ma quella dei gigliati. Un gesto che difficilmente dimenticherà, ovvero quando decise di metterla al collo: “Venne spontaneo. Era il minimo che potessi fare. Non era una mancanza di rispetto alla Juve, ma un grazie a Firenze. Si volle creare un caso sul nulla“.