Il pallone ufficiale della Champions League 2024/2025 (Lapresse - Ternana News)
L’esclusione è arrivata dopo il comportamento del calciatore: società e allenatore hanno usato il pugno duro.
Regole precise, spesso anche abbastanza ferree, e pugno fermo nel farle rispettare: alla base di ogni spogliatoio di calcio che si rispetti ci sono questi due ingredienti fondamentali.
In teoria dovrebbe essere sempre così, con la figura dell’allenatore a controllare che tutto funzioni alla perfezione: solo uno spogliatoio sano, con il principio del lavoro e del rispetto reciproco è alla base dei successi sul campo.
Ma non sempre però tutto va come dovrebbe andare. Un gruppo squadra come ben sappiamo è composto da diverse e complesse personalità, che a volte faticano a inquadrarsi all’interno di un contesto ben preciso.
Quando così accade, la forza di un allenatore è proprio quella di non guardare in faccia nessuno, neanche se si tratta di uno dei giocatori più forti della rosa. Fare delle eccezioni o chiudere un occhio per questo o quel calciatore significherebbe perdere di credibilità nei confronti degli altri componenti del gruppo. Ma nel caso in questione l’allenatore non ha avuto dubbi su che genere di comportamento adottare.
Mai come in questa stagione la Liga spagnola si sta dimostrando avvincente e ricca di polemiche infuocate nei confronti degli arbitri e anche tra club stessi. La posta in palio è decisamente altissima e i club coinvolti nella lotta al vertice del campionato non sono squadre abituate ad accettare la sconfitta.
Parliamo di Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid: le tre big del campionato spagnolo che, giornata dopo giornata (e polemica dopo polemica) si stanno contendendo il titolo di campione di Spagna. Una sfida senza esclusione di colpi che infiamma sempre più gli appassionati.
Nonostante l’elevatissima posta in palio, l’allenatore del Barcellona Hans-Dieter Flick ha usato il pugno duro nei confronti di un suo calciatore titolare. Prima della sfida vinta contro il Rayo Vallecano, infatti, ha clamorosamente escluso dall’undici titolare il difensore Jules Koundé, uno dei punti fermi della sua squadra. Esclusione che non è arrivata per scelta tecnica, bensì per una vicenda comportamentale.
Il francese Jules Koundé infatti si è presentato in ritardo al briefing prepartita e Hans-Dieter Flick non ha avuto dubbi: il difensore, che inizialmente sarebbe dovuto scendere in campo dal primo minuto, è stato lasciato in panchina in maniera punitiva. L’esclusione però è servita: entrato in campo al 65’ della partita, Koundé si è fatto subito notare per l’ottimo spirito mostrato. Tanto che lo stesso Flick a fina gara ha perdonato il giocatore: “Sono cose che fanno parte del calcio, possono succedere. La sanzione dopo questa gara è conclusa”. Una decisione rischiosa ma che ha rafforzato la posizione di Flick all’interno dello spogliatoio blaugrana.
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