A un paio di settimane dalla (probabile) partenza del campionato parecchi club di C navigano (per motivi diversi) a vista e quindi sperano nel ritardato avvio della stagione. Scenario escluso pochi giorni fa da Ghirelli, presidente della Lega Pro, ma possibile, se non addirittura probabile, vedi eventuale sciopero di A.i.c., in stato di agitazione in segno di protesta contro l’assurda norma delle rose con 22 Over (compresi i calciatori classe 2000) e un con solo Under (classe 2001 o 2002, nessun limite soltanto per i giovani senza contratto professionistico). Pe giunta gli stadi resteranno chiusi almeno fino a metà ottobre, ossia fino al prossimo d.p.c.m., a causa della recrudescenza della pandemia covid19. Oggi come oggi sarebbe assurdo sbilanciarsi in previsioni in merito, anche perché la variabile dirimente per le valutazioni del comitato tecnico-scientifico è rappresentata dai dati del contagio dopo la riapertura delle scuole fissata per dopodomani (lunedì 14 settembre). Sicuro in ogni caso, ferma restano l’imprescindibilità della tutela della salute pubblica, il notevole danno economico comportato dai mancati incassi al botteghino, che ovviamente limitano anche le sponsorizzazioni, peraltro spesso assai modeste in questa categoria.
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