La Ternana davanti al suo pubblico – almeno quello che è rimasto, visto l’entusiasmo andato scemando partita dopo partita – dovrà cercare il tutto per tutto per continuare a sperare. L’ultimo appello (o quasi). E chissà che al Liberati non torni il patron Stefano Bandecchi: per lui la vittoria sarebbe un doppio regalo, visto che questa settimana, per la precisione proprio oggi, spegne 57 candeline. Un compleanno al momento amaro, almeno calcisticamente parlando, visto che la sua prima esperienza in serie B si è rivelata finora tutt’altro che positiva, irta di ostacoli, lui che ha la fama di essere un vincente. Eppure in 57 anni, Bandecchi di cose ne ha ‘combinate’: nato nel quartiere Shangai di Livorno, figlio di un camionista, un passato da parà in missione, tornato dal Libano si è buttato nell’attività imprenditoriale in vari settori, dalla ristorazione all’editoria, con l’exploit rappresentato dall’ateneo telematico Niccolò Cusano, fondato nel 2006. In mezzo, la folgorazione per il calcio. Le cronache raccontano che da bambino fosse tifosissimo della squadra della sua città, ma si è anche detto che la prima partita che ha visto allo stadio sia stata Ternana-Venezia del 30 settembre scorso. Fatto sta che, dopo l’esperienza a Fondi, l’arrivo a Terni dell’estate scorsa era avvenuto con toni più che trionfalistici.
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