Una tegola dietro l'altra. Più o meno prevedibile, in ogni caso decisiva nel mettere fine ad ogni (flebile) speranza del Cesena di rimanere in serie B. Mentre, in senso contrario, si accendono sempre di più quelle della Ternana rispetto al possibile ripescaggio. Graduatorie permettendo. L'Agenzia delle Entrare – manca la comunicazione ufficiale, ma le indiscrezioni che arrivano dll'Emilia Romagna sono univoche – ha infatti bocciato anche la terza proposta di transizione fiscale presentata dalla società calcistica per ripianare parte degli oltre 70 milioni di debiti accumulati. Ora si fa ancora più concreto il fallimento della storica squadra romagnola, come ieri ha ammesso il suo direttore finanziario, Christian Dionigi, che ha parlato di un'atmosfera negativa e molto pesante. Come potrebbe essere diversamente dopo una settimana infernale, iniziata con la bocciatura del piano di transizione del 19 giugno, a cui ha fatto seguito la richiesta di fallimento avanzata dalla procura della Repubblica e poi il deferimento da parte del procuratore federale e di quello aggiunto della Figc per plusvalenze fittizie. Ma quella di ieri era una data importante anche perché scadevano i termini per pagare gli stipendi e i contributi dei tesserati del periodo marzo-maggio, oltre alla fideiussione di 800 mila euro, indispensabile per l'iscrizione della società in B, prevista entro sabato. Nulla di tutto questo sarebbe stato fatto. Insomma, forse ormai neanche un miracolo in extremis può salvare il Cesena.
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