Sulla carta la partita era vietata a tutti i tifosi umbri. Eppure, martedì sera, qualche supporter delle Fere allo stadio Penzo di Venezia c’era. Lo si deduce da qualche bandiera rossoverde intravista dalla diretta televisiva, ma anche dalla multa di 2 mila euro rimediata ieri dalla Ternana da parte del giudice sportivo. Motivo? Perché alcuni suoi sostenitori, al termine del primo tempo e alla fine della gara, hanno indirizzato all’arbitro Gianluca Aureliano “grida minacciose e insultanti”. In base alle disposizioni dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive – decise dopo gli scontri in autostrada contro i tifosi della Fiorentina – la trasferta veneziana era vietata a tutti i residenti in Umbria, probabile però che qualche ternano trasferito in Veneto o nelle vicinanze si sia comunque recato allo stadio e, non avendo retto alle decisioni del fischietto e all’amarezza di una nuova sconfitta, si sia ‘distinto’ per le parole poco ortodosse rivolte all’arbitro (lo stesso del derby pareggiato in casa con il Perugia, per questo già finito nel mirino).
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