Una squadra forte, forse con la rosa migliore della serie B. Il Bari di Fabio Grosso (Roma 28- 11-77)sono diversi anni che punta al salti di categoria fallendo sempre. Quest’anno con Grosso in panchina sembra aver trovato continuità e il passo giusto. Attualmente i pugliesi occupano il quarto posto in classifica (insieme al Cittadella) a monte di 41 punti frutto di 12 vittorie, 5 pareggi e 9 sconfitte (i gol fatti sono 37 mentre 34 sono quelli subiti).
SISTEMA DI GIOCO Il Bari si dispone in campo con il 4-3-3, quindi quattro difensori, tre centrocampisti (un mediano basso e due intermedi) e tre attaccanti (una punta centrale e due ali). Il portiere è Alessandro Micai mentre i due terzini sono a destra Stefano Sabelli e a sinistra Salvatore D’Elia. La coppia centrale è composta da Luca Marrone e dallo slovacco – è un prestito della Roma – Norbert Gyomber (l’ex rossoverde Diakite parte dalla panchina). A metà campo il mediano centrale dovrebbe essereMigjen Basha al rientro con Max Busellato e Liam Hendersen mezzali, ma potrebbe giocare anche l’ex Jacopo Petriccione sempre titolare nelle ultime gare. Il tridente offensivo dovrebbe essere formato da Libor Kozac, centrale, con Cristiano Galano e Anderson esterni offensivi (in lizza per un posto in attacco ci sono anche Nenè, Improta e Cisse) mentre Antonio Floro Flores è infortunato e non è tra i convocati.
LA TATTICA Il Bari è una squadra organizzata. Dietro fanno una buona linea: sono coesi e coordinati e il riferimento è la palla e non l’uomo anche se in particolare i due difensori centrali conoscono i principi della marcatura individuale. A metà campo i “galletti” coniugano quantità e qualità. Il centro squadra Basha è un giocatore di grande affidamento (Ha vinto la serie B qualche anno fa con il Torino) ma anche gli altri, a cominciare da Petriccione, sono dei buoni giocatori. L’ex Celtic Lyam Henderson, è un ’96, è il classico centrocampista bravo ad attaccare gli spazi. In attacco, invece, imbarazzo della scelta anche se in questo momento il più in forma è l’ex Lazio kozac, un bestione che fa della progressione e del colpo di testa i suoi punti di forza. Occhio anche a Galano, ormai definitivamente maturato, e a Franco Brienza che entra in corsa e il più delle volte cambia la partita.
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