La storia della cessione la mette sull'ipotetico: «Potrei anche decidere di vendere la squadra», spiega. Ma a chi? «A un imprenditore che abbia la possibilità di fare meglio di quanto non abbia fatto io». Poi aggiunge: «Su questo, sto riflettendo, come credo sia giusto una volta mantenuto l'impegno preso con la città e i tifosi dopo la retrocessione. D'altronde, ricordo che in tanti mi hanno chiesto di farmi da parte. Potrei uscire di scena tenendomi 5 milioni in tasca, piuttosto che rimanere a dispetto di chi non mi vuole spendendo tanti milioni all'anno». Sottolinea la precisione della contabilità della società, grazie alla quale può mantenere la promessa usufruendo di un ripescaggio per il quale è pronto a mettere quei 700 mila euro: «Siamo gli unici in Italia ad aver pagato gli stipendi di giugno, contributi compresi. Non abbiamo un solo euro di debito a differenza delle altre società. Quelle fallite hanno accumulato oltre 7 milioni di debito all'anno e ce ne sono altre che stanno in situazione simile».
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