Nel fantastico biennio vissuto insieme a Cittadella si registrano maggiori soddisfazioni per Iori rispetto a Paolucci (73 gare e 13 reti per il primo, 42 partite e 3 gol per il secondo). Tuttavia non passa inosservata qualche buona prestazione “di coppia” nell’ambito della mediana a tre disegnata da Venturato, con ottimi risultati dapprima in C (primo posto e promozione) e poi in B (approdo ai play off, con successiva eliminazione ad opera del Carpi). In questa annata i numeri sono sostanzialmente simili per quanto concerne le presenze collezionate (29 contro 27) ma non per le reti messe a segno (8 contro nessuna, anche se nello score realizzativo di Iori incidono i 5 rigori trasformati). E comunque dettare i tempi della manovra in un Cittadella che “gioca a memoria” grazie a meccanismi consolidati è agevole mentre farlo in una Ternana profondamente rinnovata rispetto al torneo precedente (e di caratura tecnica inferiore) è complicato. Senza contare il peso della componente psicologica, che gioca a favore quando le cose vanno a gonfie vele mentre pesa in negativo quando tutto va storto. Perché nel calcio (come nella vita) si innescano circoli “virtuosi” o “viziosi” inevitabilmente capaci di spianarti la strada o di renderla impervia. Anzi impraticabile.
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