Enorme massa debitoria (circa 73 milioni di euro e circa 40 nei confronti dell’Erario). Triplo no (tra fine maggio e fine giugno) dell’Agenzia delle Entrate al piano di ristrutturazione del debito. Richiesta di commissariamento (F.i.g.c.), istanza di fallimento (Tribunale di Forlì) e deferimento (Procura Federale) per plusvalenze fittizie col Chievo Verona (giovedì alla sbarra 20 dirigenti, compresi i presidenti). Eppure a Cesena manifestano moderato ottimismo. Non i tifosi, quasi totalmente schierati col sindaco Lucchi a favore di una nuova società, pronta a ripartire (senza debiti) dalla D, ma gli attuali dirigenti. Perché? Perché Lugaresi e i suoi soci sperano di ricevere nelle prossime ore da alcuni imprenditori lombardi una grossa cifra (quasi 14 milioni di euro) onde pagare stipendi, contributi e le prime delle 80 rate trimestrali relative al debito verso lo stato (con relativo sì dell’Agenzia delle Entrate).
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