Due tempi, due partite diverse e contrapposte. La metamorfosi è del Benevento più che della Ternana, che ammansisce le “Fere” nella prima frazione con un gioco veloce e propositivo, le rifila due gol e ne sbaglia qualcun altro che potrebbe chiudere i conti. Poi si sfalda nella ripresa, prigioniero di una condizione fisica ai limiti della decenza e vittima di cambi che provocano un crollo tecnico. Cannavaro lo aveva detto che la sua squadra, per altro priva di 7 titolari infortunati, aveva nella gambe 65-70 minuti. La Ternana ringrazia e si regala 5ª vittoria di fila e primato solitario, aggrappandosi al “metodo Lucarelli” (“nell’ultima mezz’ora staremo sempre meglio degli altri”) e ribaltando una sfida su cui pochi avrebbero scommesso a fine del primo tempo
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