L’Ascoli si aggiudica il derby delle cenerentole e dà una spinta decisiva alla Ternana che resta fanalino di coda. I bianconeri segnano, vengono raggiunti, restano in dieci e poi, quando sembrano sull’orlo del baratro, trovano il gol-partita su rigore. La Ternana chiude in 9 (prima un rosso compensatore a Signori, poi Piovaccari che lascia lo stadio in ambulanza dopo uno scontro col portiere Agazzi) e i 300 tifosi al seguito fischiano i rossoverdi. La curva di casa comincia con cori contro la società e finisce in festa in un pomeriggio in cui accade di tutto. A cominciare dal portiere Sala in campo con una divisa identica a quella della terna, per finire con De Canio infuriato per una sostituzione sbagliata. Al 38’ pt l’esordiente Repossi prende infatti il posto Montalto, ma non era l’attaccante a dover uscire. Non si può tornare indietro, la frittata è fatta. L’Ascoli fa la gara, ma nell’intervallo rispuntano i fantasmi di Palermo (3 gol nei 10’ della ripresa). La Ternana, infatti, pareggia subito e annulla il vantaggio di Padella che aveva segnato anche al 3’ pt, ma il gol gli era stato annullato per un dubbio fuorigioco. Poi Mignanelli rimedia un rosso per qualche parola di troppo all’assistente De Troia. A quel punto la gara sembra incanalata sui binari dell’1- 1 (il punto non sarebbe servito), quando nel finale Varela è astuto a procurarsi un rigore. Il fallo è di Rigione e il gol dal dischetto di Monachello: tifosi di casa in tripudio, ospiti all'inferno.
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