Felipe Avenatti a vent'anni, si è trovato di punto in bianco a dover fare le le valigie, salutare l'Uruguay e la sua famiglia ed andarsene in Italia. Affrontando 8 ore di volo e ritrovandosi a migliaia di chilometri da casa, in un altro continente, in un altro mondo. "Ma io racconta lui l'ho presa subito come una nuova esperienza. Sapevo che, per migliorare, sarei dovuto andare in Europa. Sono stato felicissimo, quando me lo hanno detto". Glielo comunicò il suo procuratore, poco prima di una partita che avrebbe dovuto giocare. Come compagno di viaggio, ma anche di squadra, si ritrovò Cesar Falletti. Partirono insieme nell'agosto 2013, giovanissimi entrambi (Falletti ha solo un anno più) ed affrontarono il lungo volo fino a Fiumicino, dove ad attenderli c'era Lorenzo Modestino, responsabile della comunicazione della società rossoverde, al quale venne affidato il compito di prelevarli all'aeroporto e portarli a Terni a conoscere il loro nuovo allenatore (Mimmo Toscano) e i nuovo compagni.
Per Felipe Avenatti, un lungagnone di 194 centimetri d'altezza, fu l'inizio di un'avventura che tuttora va avanti.
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