Si avvicina a un triste finale la favola del Pisa. Dopo essersi salvato dal fallimento, in caso di sconfitta a Bari potrebbe retrocedere aritmeticamente in Lega Pro a un anno dalla promozione (ci sono svariate possibilità e bisognerà attendere fino a lunedì). Sarebbe un record per i toscani, mai retrocessi così in anticipo. Questo nonostante la storica mediazione della Lega di B, con il passaggio a Natale dalla disastrosa gestione dei Petroni a quella di Giuseppe Corrado e soci. I quali si ritrovarono con lo spettro del -4 e 4,5 milioni di debiti da ripianare. Ci sono anche sbagli, come il mercato giocoforza in ritardo e l’ingaggio di troppi elementi inesperti (a parte Masucci). Le responsabilità della società finiscono qui, la qualità della rosa non è inferiore a quella delle dirette concorrenti. Ma nel ritorno il Pisa è stato frenato da lacune di gioco (è la squadra con meno tiri in porta di tutta la B) e logorato dal clima da trincea creato da Gattuso contro le (poche) critiche. Così dopo 8 partite utili (con 6 pareggi) alla prima sconfitta a Vicenza si è spenta per sempre la luce, anche perché pochi giorni dopo è arrivata la penalizzazione definitiva. Solo 4 punti in 8 gare, con la società che non se l’è sentita di mandar via Gattuso vista la riconoscenza dei tifosi (conquistata con la promozione di un anno fa e la battaglia di Ringhio per evitare il fallimento). Sì, perché il Pisa sta salutando la B tra gli applausi della gente. Un bel modo per ripartire. Senza Gattuso, però: a fine campionato verrà annunciato il divorzio.
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