Lo scenario è chiaro: dopo cinque anni a Terni il giocatore intende cambiare aria mentre la società vorrebbe (o avrebbe voluto) trattenerlo. Ma perché un professionista esemplare come lui, sempre attento e misurato nei toni e nei contenuti, in questa circostanza assume un atteggiamento incoerente, ricevendo una sorta di investitura come capitano e prendendo la parola al microfono durante la presentazione ufficiale delle maglie a Palazzo Spada? Se ha deciso di fare le valigie perché non si rifiuta con fermezza di partecipare a questo cerimoniale di alto valore simbolico? In altre parole, perché invece di agire in maniera conseguenziale alla propria scelta (peraltro legittima) accetta di assumere formalmente, di fronte al sindaco Di Girolamo, ad altre figure istituzionali e ai tifosi un ruolo che in realtà non ha alcuna intenzione di rivestire? Di contro appaiono inspiegabili le dichiarazioni del presidente Ranucci “… per noi Meccariello è incedibile, ma lui vuole andare via…”. Se un giocatore è incedibile lo è e basta, anche a costo di collocarlo ai margini della rosa. Altrimenti sarebbe meglio definirlo “… cedibile a malincuore…”. E ancora: si accusa il difensore beneventano di non aver voluto giocare (contro il Trapani in Tim Cup) oppure di aver lamentato un problema fisico (pubalgia) ritenuto lieve o marginale? La differenza è notevole, si attendono spiegazioni.
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