L'edizione odierna del Corriere dell'Umbria apre così l'analisi di Spezia-Ternana: "Un passo indietro, anzi due. La brutta prestazione offerta dalla Ternana a La Spezia (pessima nella prima mezzora, appena sufficiente per venti minuti tra avvio di ripresa e finale di gara) rappresenta un brusco regresso rispetto a quella (vincente ma non brillantissima) della precedenta sfida casalinga contro il Cittadella. Del resto gli unici tiri in porta (destro dal limite di Falletti e colpo di testa ravvicinato di Acquafresca) arrivano in rapida successione a sette-otto minuti dal termine. Lecito dunque interrogarsi circa le motivazioni di quanto accaduto nell’impari confronto tra gli scatenati (almeno fino al trentesimo) padroni di casa e le Fere, “impantanate” nel pantano dello stadio “Picco”. L’impressione che rimane nella mente e negli occhi è quella di uno Spezia più forte nel senso specifico del termine, ossia più dinamico, più potente e rapido, più aggressivo e volitivo. Probabilmente questa squadra (di là dell’impegno, indubitabile) non ha nel suo dna il furore agonistico che spesso nel torneo cadetto fa la differenza. Nessuno colpevolizza nessuno, anche perché tutti i rossoverdi danno quello che possono, ma determinate caratteristiche non si acquisiscono in corsa".
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