Malgrado lo stretto riserbo del legale ternano, che erige un muro invalicabile sui nomi dei potenziali acquirenti, un paio di piste trapelano. La prima conduce ad un imprenditore piemontese vicino nel 2005 all’acquisizione del Torino (poi acquistato da Urbano Cairo). La seconda invece è targata Piero Camilli, ex proprietario del Grosseto e attuale numero uno della Viterbese. L’industriale di Acquapendente, leader nazionale nel settore della lavorazione delle carni ovine con la azienda “Ilco”, sarebbe pronto a lasciare la guida del club laziale, condotto negli ultimi anni dalla D alla Lega Pro (con approdo nei play off e successiva eliminazione subita la scorsa settimana). E forse potrebbe perfino decidere di uscire dal mondo del calcio, anche se la prospettiva di guidare una società di B come la Ternana, tra l’altro con i conti a posto, potrebbe fagli cambiare idea. Tra oggi e domani (rispettivamente quarto e quinto giorno lavorativo dopo l'annuncio ufficiale della volontà di disimpegno della famiglia Longarini) potrebbero emergere novità di rilievo.
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