Al momento è impossibile rimproverare qualcosa al trainer rossoverde, capace di rimodulare in corsa (opportunamente e tempestivamente) assetto e modulo in base alle circostanze. I veri problemi della Ternana sono riconducibili al livello tecnico appena sufficiente del pacchetto arretrato, quasi completamente rinnovato e inferiore (almeno sulla carta) rispetto alla passata stagione. Forse in alcune circostanze la retroguardia non viene adeguatamente protetta dagli altri reparti però evidenzia spesso lacune strutturali. E proprio nel tentativo di ridimensionare tali lacune da qualche settimana (ma in realtà fin dal ritiro precampionato di Norcia) lo staff tecnico lavora sodo su determinati meccanismi. Del resto continuando così il dato relativo alle reti incassate a fine stagione (91-92) sarebbe catastrofico. Ovviamente immaginare una Ternana “blindata” sarebbe utopistico. E forse sarebbe irrealizzabile perfino con un 3-5-2 “abbottonato”, con i quinti di centrocampo e una mediana “muscolare”. E allora meglio non snaturare una squadra così coraggiosa e propositiva, cercando di esaltare i suoi pregi (quinto attacco con 19 gol realizzati) e al contempo di limitare i suoi difetti (penultima difesa con 24 reti subite in 11 gare, media 2,18 a partita, e un solo match concluso con la porta inviolata, quello vinto di misura contro il Cesena).
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