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Visti dalla curva – La Ternana meritava almeno un pari. Adesso attenzione…

Dire che lo Spezia al Liberati abbia fatto vedere un calcio sopraffino sarebbe fuori luogo. Nessuno dei presenti di ieri oserebbe dire che la Ternana sia stata umiliata. D'altronde la squadra di Di Carlo ha tirato in porta soltanto in occasione dei due gol. Il primo è nato anche da un rimpallo un po' fortunato, il secondo da un doppio errore dei rossoverdi. Viceversa, i liguri hanno trascorso buona parte del secondo tempo rintanati nella propria metà campo. A difendersi.

Dire che lo Spezia abbia saputo farci, però, è sacrosanto. La chiave è proprio questa. A Terni è arrivata una squadra esperta, che ha saputo accorciare gli spazi e togliere la profondità alla Ternana. Eravamo abituati a vedere i nostri giocatori più rapidi lanciarsi in avanti e divertirsi, creando situazioni pericolose per le squadre ospiti. Ieri non è avvenuto, perché i nostri hanno fatto fatica a giocare contro uno Spezia che ha pressato a tutto campo e ha anche menato. A proposito: inutile, ormai, parlare degli arbitri. A molti di noi sembrano tutti uguali, quindi è persino diventato superfluo distinguere quello bravo da quello meno bravo. La nonchalance con cui ignorano scorrettezze nei confronti dei nostri giocatori è inspiegabile e irritante. 

Peccato che per la bravura del portiere ospite e per un pizzico di fortuna mancata, le fere non siano riuscite a raddrizzare la sfida, conquistando un pari che avrebbero assolutamente strameritato. Una considerazione finale sul doppio turno in trasferta che incombe. Si parte con Bari, su un campo difficilissimo, e la Ternana, considerando infortuni e diffide, rischia di presentarsi poi al Curi con una difesa da inventare. Nel mercato invernale andavano presi un terzino e una punta. Sono arrivati un centrale di difesa non pronto all'uso e l'ennesimo centrocampista offensivo. Una squadra da playoff, come probabilmente sarà lo Spezia, deve essere completa anche in panchina. E deve avere un ds, che fino a prova contraria è un requisito base per un minimo di programmazione. Sarà anche per questo tipo di dinamiche che allo stadio continua a non esserci la calca che si spera?

Riccardo Fidenzi

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