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Visti dalla curva – È una squadra in crescita. Ma per diventare grandi…

"È una squadra in crescita". Parole e musica di Roberto Breda, che nel dopo partita ha sottolineato più volte e orgogliosamente la dedizione dei suoi nella corsa a diventare grandi. L'allenatore trevigiano, insomma, ha voluto far sapere a tutti che il processo di maturazione dei rossoverdi è ancora in atto; nell'abbandono dello stato di acerbità sta risultando decisiva la disponibilità dei ragazzi.

Sono buone notizie, ma soprattutto verità. Nessuno può negare che la Ternana sta crescendo e può crescere ancora. Lo dicono i numeri, vale a dire la media punti. Lo dice l'andamento, ovvero il modo in cui ci stiamo avvicinando a una sorta di costanza. È impossibile non cadere mai, specie in un campionato come quello di serie B, per cui diventa incoraggiante limitare i passi falsi e fare tesoro degli errori. Ad esempio, avendo assistito alla resa di Ascoli, ci si aspetta che la Ternana non regali mai più tre punti alle squadre inferiori, quelle che come l'Ascoli proveranno a metterla sul piano della cattiveria. Allo stesso modo in cui ci si aspettava che dopo il black out casalingo contro l'Avellino, la Ternana non avrebbe mai più approcciato così distrattamente a una partita successiva un trionfo in trasferta. Sono cose che servono a crescere, si spera. La strada presa sembra poter portare a destinazione.

Commentare un 4-0 risulta sempre un po' banale. Anche cercare di capire quanto abbia influito la giornata no degli avversari. La Ternana, però, ha sbloccato la partita con una giocata di Falletti, anche se poi ha dilagato anche grazie ad errori giganti del Como. La squadra lombarda, eppure, arrivava a Terni in crescita, fresca di prestazioni convincenti e risultati a volte bugiardi. Forse la maturazione degli uomini di Festa (se mai arriverà) è ancora in fase embrionale, perché il passo indietro del Liberati è stato pesantissimo. Quella della Ternana è più avanzata. Nel processo stanno influendo lo sviluppo o la consacrazione di alcuni singoli, mentre altri (uno su tutti Coppola) non hanno ancora avuto modo di affermarsi. Per questo le fere possono crescere ancora.

Il compito più difficile dell'orgoglioso Breda sarà quello di completare il processo di crescita. A cominciare da sabato prossimo. In questo sarà determinante il livello di intensità mentale che l'allenatore riuscirà a imprimere. Prima di tutto la testa, perché spesso queste partite finiscono come cominciano.

Tutti a Cesena. 

Riccardo Fidenzi

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